Economia

Prelievi, batoste e controlli: la "bomba" sui contanti

Gli Istituti di credito, sostenuti dalle politiche finanziarie dell’Unione Europea, spingono verso la riduzione del contante: Ing chiude i suoi ATM e casse automatiche

Prelievi, batoste e controlli: la "bomba" sui contanti

Prima lo shock della banca Fineco che dal 18 maggio farà scattare una modifica unilaterale del contratto: i conti con grandi depositi inattivi (sopra i 100mila euro) dovranno alleggerire le proprie giacenze in favore di investimenti altrimenti il conto verrà chiuso. E poi banca Ing che ha deciso di chiudere tutte e 63 le proprie casse bancomat (dal 1°luglio) a favore della digitalizzazione che avanza a discapito dei contanti dicendo addio, di fatto, al cash.

Cosa sta cambiando

L'abolizione della commissione interbancaria ed il pagamento della commissione applicata al prelievo - da parte del consumatore - direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’ATM, sta cambiando rapidamente le carte in tavola: l'esempio di Ing, per così dire, viene seguito in modo indiretto anche dalla Deutsche Bank che ha deciso di chiudere ben 150 filiali entro il 2021 e consentirà consentirà ai dipendenti di lavorare da casa fino a tre giorni alla settimana, una volta riaperti gli uffici. Come riporta AdnKronos, la banca tedesca ha deciso di chiudere i battenti dopo il miglior profitto trimestrale da 7 anni a questa parte con un utile di 908 milioni di euro e ricavi per 7,2 miliardi di euro. UniCredit e Bper, invece, hanno iniziato ad alzare i conti di gestione dei conti correnti.

I contanti non tirano più

Il nocciolo di tutte le questioni è che il denaro, liquido o contante che dir si voglia, non rientra più negli interessi delle banche: secondo l'Associazione bancaria italiana (Abi), il volume dei depositi bancari degli italiani ha raggiunto i 1.746 miliardi di euro, un ristagno di liquidità sui conti correnti che non si muove nell'economia reale. È per questo motivo che la Banca Centrale Europea, con la sua politica monetaria espansiva, ha reso la liquidità più costosa e spinto i tassi di interesse in negativo per incentivare lo sviluppo delle tecnologie digitali applicate ai pagamenti.

Come crescono i pagamenti digitali

Il più recente Osservatorio Innovative Payments ha rilevato, infatti, come la pandemia di abbia avvicinato gli italiani al mondo dell’e-commerce e dei pagamenti online a discapito dei contanti: questo settore vale ormai 30,6 miliardi di euro e registra una crescita del 31%, le transazioni effettuate dallo smartphone per il pagamento di bollette, bollettini e ricariche crescono invece del 15% per un totale di 1,3 miliardi di euro. Il contactless, infine, nel corso del 2020 è salito del 29% in termini di valore transato, raggiungendo 81,5 miliardi di euro.

I controlli del Fisco

Attenzione, però, perché pagamenti digitali non significa "liberi tutti" applicato al denaro: in pratica, le transazioni sospette saranno attentamente vigilate dall'Agenzia delle Entrate, pronta ad assumere 4mila 007 con la missione di colpire chi sgarra le regole. Come ci siamo recentemente occupati con questo articolo, il Fisco scopre chi effettua pagamenti in contanti oltre i limiti con i movimenti bancari. Questo accade, soprattutto, quando l’ammontare complessivo dei versamenti supera, di molto, la giacenza media del proprietario di conto bancario o postale.

A tal proposito, è importante conoscere come versare contanti in banca senza il rischio di segnalazione e quali sono le cifre massime consentite da versare sul conto corrente dei propri figli senza destare sospetti.

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