Economia

Produzione industriale: a ottobre sale dello 0,5%

La crescita è in pareggio nel terzo trimestre. E la produzione industriale segna il +0,5% da ottobre. Ma la disoccupazione giovanile cresce

Produzione industriale: a ottobre sale dello 0,5%

Arriva qualche piccolo segnale di ripresa dai dati Istat sul terzo trimestre 2013. Dopo due anni, finalmente il Pil è tornato in pareggio con una variazione congiunturale nulla, anche se è sceso dell'1,8% su base annua. "La fine della recessione non può ancora essere dichiarata", sottolinea però l'istituto di statistica.

Resta inoltre praticamente stabile la produzione industriale a ottobre: secondo l'Istat è cresciuta appena dello 0,5% rispetto a settembre. Si tratta del secondo aumento consecutivo e il più forte da gennaio.

Rispetto a ottobre 2013, invece risulta in calo, sempre dello 0,5%. (corretto per effetti di calendario), il dato migliore dall’agosto del 2011. Si tratta quindi del calo tendenziale
più contenuto da quando è iniziata la lunga striscia di segni meno, che ormai prosegue ininterrotta da oltre due anni, ovvero dall’autunno del 2011. Guardando al dato congiunturale, alla media del trimestre agosto-ottobre, nonostante gli ultimi due dati positivi, la produzione risulta in discesa, con una flessione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Analizzando i macro-settori, l’Istat registra a ottobre una sola variazione negativa nel comparto dell’energia (-0,9%). Aumentano invece, i beni di consumo (+0,8%), quelli intermedi (+0,6%) e strumentali (+0,5%).  Su base annua a ottobre fanno particolarmente bene i settori dei prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+14,9%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+9,0%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell’attività estrattiva (-13,2%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-11,4%). Quanto agli autoveicoli, l’Istituto di statistica fa sapere che rispetto ad ottobre del 2012 segnano un aumento dell’1,0%, mentre il dato cumulato dei primi dieci mesi dell’anno risulta in calo del 5,1%.

E questo nonostante nella media dei primi dieci mesi del 2013 la produzione sia in calo del 3,5% su base annua (dato corretto per gli effetti di calendario). Anche quest'anno quindi potrebbe chiudere in negativo, anche se la discesa rallenterebbe dopo il -6,4% del 2012.

Continua però a salire il tasso di disoccupazione giovanile nell'Eurozona, che secondo le rilevazioni Ocse a ottobre ha toccato il 24,4%. Aumenta anche il dato italiano, salendo di 0,7 punti percentuali al 41,2%. La disoccupazione complessiva è invece rimasta stabile sia nell'insieme dell'area Ocse, al 7,9%, sia in Italia, al 12,5%, e leggermente aumentata, dal 12,1% a 12,2%, nell'Eurozona. Nei primi 10 mesi del 2013, tra l'altro, l'Inps ha ricevuto 1,7 milioni di domande di disoccupazione, con un aumento del 31% rispetto allo stesso periodo del 2012 (1,3 milioni). Lo comunica l'Inps sottolineando che nel mese sono state presentate 168.000 domande di Aspi, 83.000 di mini Aspi e 10.

641 domande di mobilità.

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