Giornata bollente per Siena. Ieri infatti, in rapida successione, sono state comunicate la nomina di Davide Usai a nuovo direttore generale della Fondazione Mps (tra i soci storici di Rocca Salimbeni e azionista con l'1,5% del capitale), la formalizzazione delle attese dimissioni di Alessandro Profumo dalla presidenza e dal cda del gruppo e l'ufficializzazione della candidatura di Massimo Tononi alla guida del banca. Piazza Affari, tuttavia, è rimasta piuttosto fredda di fronte alla metamorfosi in corso: il titolo infatti ha chiuso in calo dell'1,8 per cento. Usai (ex direttore generale di Unicef Italia), nominato all'unanimità dalla deputazione amministratrice della Fondazione, sostituirà Enrico Granata a partire dal 1 settembre. Quanto all'addio di Profumo, il d-day è stato fissato per il 6 agosto con l'approvazione dei conti semestrali del gruppo che, considerando l'ultima ricapitalizzazione da tre miliardi, mostreranno anche a che punto è il processo di ristrutturazione avviato tre anni fa dal manager. Poco dopo l'annuncio delle dimissioni di Profumo, Fondazione Mps, Fintech Advisory e Btg Pactual (soci del patto di sindacato a cui complessivamente fa capo il 5,48% del capitale) hanno poi ufficializzato la candidatura alla presidenza di Massimo Tononi, numero uno di Borsa Italiana e di Prysmian, alla presidenza di Rocca Salimbeni, augurandosi che «su tale nominativo possa convergere un ampio consenso dei soci di Mps».
Il patto ieri si è quindi schierato unito facendo tramontare le recenti indiscrezioni che volevano i due soci sudamericani prossimi all'uscita. Fonti di mercato in effetti ribadiscono la volontà di Btg e Fintech di rimanere saldi in Rocca Salimbeni e l'intenzione di aderire a un nuovo patto promosso dalla Fondazione. Il nuovo accordo, secondo quanto risulta, potrebbe prevedere il coinvolgimento anche di Alessandro Falciai che, tramite Millennim Partecipazioni, detiene l'1,17% circa del capitale del Monte. Il dialogo tra i diversi interlocutori, a quanto pare, è aperto e si stanno vagliando numerose ipotesi relative alla possibile forma dell'accordo. Nulla è escluso. Non manca, infatti, chi parla di un possibile patto di consultazione. Intanto, prosegue la girandola di voci sul futuro della banca senese e sul processo di aggregazione con altri istituti soprattutto stranieri che dovrebbe vedere Mps protagonista nei prossimi mesi. Un passo imposto dalla vigilanza unica europea, ovvero dalla Bce di Mario Draghi. Ma sulle prossime possibili nozze la visibilità è ridotta ai minimi. Per mesi si è parlato di Ubi come possibile partner di Rocca Salimbeni ma l'istituto guidato da Victor Massiah avrebbe deciso di non procedere oltre dopo i primi contatti preliminari. Tra i papabili ancora in lizza vi sarebbero invece le spagnole Bbva e Sabadell, anche se non manca chi sottolinea come la riforma delle popolari porti con sé numerose opzioni di aggregazioni che, rispetto a Mps presentano rischi inferiori e maggiori attrattive.
Roberto Nicastro è arrivato in Unicredit nel 1997 come responsabile della pianificazione delle partecipazioni
È il numero di poltrone nel cda Unicredit. I consiglieri indipendenti sono 12. Il 30% è rappresentato da donne.
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