«La senesità della Banca Monte dei Paschi di Siena di fatto non c'è più, noi stiamo cercando di tenerla legata alla comunità portandola a nuovo reddito dopo il rimborso dei 3,4 miliardi di euro allo Stato. Il piano industriale prevede questo entro il 2015, dopo il rimborso di bond dello Stato».
Così il presidente di Banca Mps, Alessandro Profumo, intervenuto ieri sera in un dibattito pubblico alla Festa del Pd di Siena. «Questa banca - ha aggiunto - è un valore per il territorio perché fa bene la banca, e non perché fa l'occupatore di ultima istanza».
«Il Monte dei Paschi di Siena - ha poi detto - ha vissuto per 540 anni e vuole continuare a vivere per altri 540, ma da oggi o facciamo delle scelte per restare in piedi o cadiamo».
Profumo è stato più volte interrotto, durante il suo intervento alle Festa del Pd, dalle contestazioni di alcuni dipendenti della banca presenti all'incontro.
All'esterno della manifestazione stazionava un presidio delle sigle sindacali di Banca Mps. La loro posizione: «Non accettare misure sbrigative e facili scorciatoie con pesanti ricadute sui lavoratori per risolvere la crisi della nostra Banca; al management aziendale chiediamo quali strategie commerciali di rilancio sta mettendo in campo per risollevare la redditività della Banca?».
E rivolte direttamente al presidente di Mps, Profumo: «La dirigenza vuole veramente il bene e il futuro di questa azienda? È disposta a un dialogo vero, a relazioni sindacali degne di questo nome, al rispetto dell'etica del lavoro?».
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