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Quella proposta del Pd che colpisce i redditi medio-alti

Il "contributo di solidarietà" proposto dal Pd prende di mira i soliti noti. Cioè quei contribuenti che già versano un quarto dell'Irpef netta totale

Quella proposta del Pd che colpisce i redditi medio-alti

Il “contributo di solidarietà” proposto dal Pd per rimpinguare le casse dello Stato prevede un prelievo sui redditi superiori a 80mila euro. L'obiettivo di questa specie di patrimoniale è quello di raccogliere denari per ridare ossigeno ai già moribondi conti pubblici, che al termine di questa pandemia usciranno ancora più disastrati.

Da un punto di vista tecnico, sottolinea il quotidiano Il Messaggero, più che una patrimoniale quella messa sul tavolo dai Dem sembrerebbe un aumento delle aliquote fiscali a carico di quella classe di contribuenti che non può sfuggire al fisco. La stessa, tra l'altro, che in proporzione versa già la fetta maggiore di tasse.

Scendendo nel dettaglio la “tassa di solidarietà” andrebbe a colpire 800mila cittadini. Stiamo parlando dell'1,9% dei 41,2 milioni di contribuenti presenti in Italia; di quelli che versano un quarto dell'Irpef netta totale (calcolatrice alla mano, il 24,5%) dichiarando il 13,6% del reddito complessivo.

Una proposta inutile e pericolosa

La riprova di quanto affermato arriva da numerosi studi. Il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ad esempio, ha spiegato in un rapporto che il 45,19% degli italiani dichiara redditi al di sotto dei 35mila euro, pagando il 2,62% delle tasse totali. Chi, invece, ha redditi lordi oltre la soglia dei 100mila – l'1,13% del totale – paga il 19,35% di tutta l'Irpef. Salendo ancora, chi si colloca a cavallo tra i 200mila e i 300mila annuo versa il 2,99% del solito Irpef; oltre i 300mila si arriva addirittura al 5,93%.

In un secondo studio è stato dimostrato come il 75% dei contribuenti italiani paghi un'aliquota inferiore al 15%. Morale della favola: il sistema è già progressivo e le tasse pesano in modo sproporzionato su chi dichiara redditi medio-alti. La proposta del Pd, insomma, andrebbe a colpire i contribuenti “soliti noti”.

Ma la tassa di solidarietà nasconde un'altra incongruenza. A detta del Partito democratico, in questo modo si dovrebbero raccogliere 1,3 miliardi di euro. Il fatto è che una cifra del genere, vista l'emergenza in cui si trova l'Italia, è poco più di un buco nell'acqua. Basti pensare che il governo giallorosso ha promesso (fin qui parole al vento) 400 miliardi di liquidità alle imprese, 25 miliardi a marzo e altri 40 ad aprile.

Va da sé che l'opposizione si è subito opposta a una decisione del genere, così come hanno alzato le barricate il Movimento 5 Stelle e Italia Viva.

Insomma, la proposta del Pd rischia di trasformarsi in un boomerang elettorale.

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