E’ normale che quando sei salito sulla vetta della montagna e guardi in basso senti le vertigini del precipizio. Tutto ciò che sale poi prima o poi scende. E chi ha investito in azioni USA ha fatto filotto, chi invece ha giocato la carta delle italiche azioni ha fatto molto meno.
La domanda però che tutti si pongono, sia chi si è ingrassato con le azioni Nasdaq sia chi vorrebbe ingrassarsi perché finora è stato a stecchetto, fino a quando questa spettacolare rincorsa degli indici USA continuerà in passato.
Se pensiamo a quanto sia strada la borsa dobbiamo tornare riposizionare le lancette dell’orologio al 2020 quando gli USA aveva il tasso di mortalità più elevato nel mondo occidentale e soprattutto il minor tasso di vaccinazione. Eppure il mercato azionario USA ha reso almeno il doppio che il resto del mondo dalla fine del 2019.
Questa apparente eccezione è dovuta a 2 fattori: una economia che è molto resistente e soprattutto molto flessibile, anzi brutalmente flessibile agli occhi di un europeo. I sussidi del Governo sono stati copiosi e hanno spinto l’acquisto di prodotti e servizi anche in un momento nero dell’economia. E i profitti non ne hanno risentito, anzi le stime per gli utili del 2022 sono il 20% superiori a quelle prima della pandemia e più che doppie rispetto al rialzo di quelle nel resto del mondo. Il secondo fattore è che l’innovazione in giro per il mondo viene proprio dalle aziende USA così come i vaccini Pfizer e Moderna.
Ma la festa continuerà ? Francamente è difficile dirlo perché chi onestamente si occupa di Borsa non fa previsioni ma segue la tendenza. E la tendenza per il momento è al rialzo, non ci sono storie. Per cambiare una tendenza ci vogliono delle prove e le prove al momento mancano. Se guardiamo il grafico degli indici USA su scala settimanale non si vede lontanamente una prova che possa cambiare le carte in tavola: nel grafico che segue mostriamo il grafico settimanale dell’indice Nasdaq 100 se notiamo la trendline che parte da poco dopo il Covid è stata toccata ben 6 volte, perché l’ultima volta sembrava la fine del mondo ma alla fine i mercati hanno recuperato. E sappiamo che una trendline che ha 6 minimi è fatta per essere rotta ma di nuovo manca la prova e se anche ci fosse la prova la proiezione di questa trendline sarebbe non troppo lontano da dove è ora e quindi ritorneremmo nella situazione di dover dire che c’è più che una prova un mero indizio di ribasso.
Il ragionamento che molti fanno è che alla fine esiste un terzo driver del rialzo che è il ribasso dei tassi di interesse. E il rialzo di inizio 2022 sarà destinato a rimanere nei prezzi ma non proseguirà oltre dando modo alle aziende USA di continuare a godere di una situazione di bassi tassi che non ha pari nella storia mondiale. E’ vero che i tassi potranno ancora aumentare nel corso del 2022 visto che si prevedono addirittura 3 rialzi, ma saranno rialzi marginali nell’ottica “get out the couch” ovvero togliti dal divano e fai gli investimenti che devi fare perché il livello dei tassi sta tornando verso la normalità. Niente di apocalittico. E ne beneficerà soprattutto il mercato immobiliare, sia negli USA che in Italia.
Quindi diciamo che per il momento continuiamo a vivere il sogno delle azioni che vanno al rialzo per sempre, con l’avvertenza di tenere sempre il piede sul pedale del freno se non della frizione perché ad ogni aggiustamento dei tassi USA verso un livello più normale avremo degli scossoni dei mercati azionari.
Ma veniamo all’analisi delle azioni. L’ITI del fine settimana è la nostra buona abitudine. Di quelle che si iniziano quasi per caso ma che poi in qualche modo manteniamo sempre, nonostante il passare del tempo. Se ci guardiamo indietro grazie all’ITI abbiamo scovato azioni che sono cresciute a tripla cifra, titoli che non abbandonavano il ranking e ci facevano capire che potevano essere una buona scommessa. Quindi, perché dovremmo voltare le spalle a chi con noi si è sempre dimostrato un caro amico?
Come sempre, evidenziamo in blu gli articoli di cui abbiamo già parlato in passato e in rosso quello che analizzeremo oggi.
Il link all’ITI è ancora free anche per i lettori non abbonati cliccando qui è possibile avere l’elenco delle migliori azioni e viene aggiornato ogni giorno entro le ore 19.30.
Vediamo che cosa ci propone l’Independent Trend Index per la giornata di lunedì 17 gennaio 2022: l’azione Maire Tecnimont.
Da aprile ad oggi i prezzi di azioni Maire Tecnimont sono aumentati di quasi l’89%. Un risultato significativo che si nota sia nei volumi lievitati (che odorano di investitori istituzionali) sia nelle ultime notizie diffuse dall’azienda, ma anche dal fatto che oggi l’ITI coincide con la rottura del massimo storico; con i prezzi che sono tornati ai livelli pre pandemia (questi numeri, in realtà, non si vedevano da prima della pandemia: parliamo di maggio 2018).
E’ di un paio di giorni fa la notizia (che evidentemente ha eccitato il mercato) che Tecnimont, controllata di Maire Tecnimont, si è aggiudicata un contratto per un nuovo impianto di anilina in Belgio dal valore di 250 milioni di euro. E questo contratto si può dire essere l’ultimo di una serie: a dicembre la controllata NextChem si è aggiudicata un contratto con Eni, Tecnimont altri tre con Abu Dhabi Polymers Company (dal valore complessivo di oltre 3,5 miliardi di dollari), Maire Tecnimont ha siglato un accorto con Resneft e con Greenfield Nitrogen e ottenuto una commessa in Polonia e in Russia. Un anno intenso, insomma, scandito da novità che confermano la loro positività anche nei conti dei primi nove mesi del 2021. I numeri diffusi dalla società vedono ricavi per 2,05 miliardi di euro (in aumento del 9,8%) e un Ebitda passato da 112,5 a 124,15 milioni di euro (+10,3%).
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