Economia

Quell'Occidente ricco che ha paura del suo futuro

Buona parte del Mondo occidentale, quello fortemente sviluppato, non ha più fiducia nel futuro ed è, molto probabilmente per questo, che la maggior parte dei risparmi dei cittadini di questi Paesi siano ancorati sui conti correnti: a cosa vale pensare al domani, se del domani ho paura? Il dato, quello della sfiducia verso il futuro, è riportato da una recentissima ricerca del Pew Research Center, la «Spring 2018 Global Attitude Survey». Alla domanda: «Quando domani i vostri figli saranno cresciuti, finanziariamente staranno peggio o meglio di voi che siete i loro genitori?». Le nazioni relativamente sviluppate hanno risposto in maniera molto negativa. Una media del 56% vede i propri figli in condizioni di difficoltà economica, mentre solo il 34% di questi pensa che staranno meglio.

La dicotomia tra la recente esperienza personale e le aspettative future è sorprendentemente evidente nei paesi chiave. Le punte di maggior negatività sono legate a Francia e Giappone, che alzano il dato arrivando fino all'80% di «Worse off», di «staranno peggio».

Anche negli Stati Uniti, lo spostamento verso le visioni «nere» è abbastanza marcato, così come appare difficilmente comprensibile, che anche le funzionanti economie del Nord Europa, Svezia, Olanda e Norvegia abbiano una visione così preoccupata del domani. Le cose cambiano radicalmente quando ci si sposta verso le economie emergenti. In quei casi la difficile esperienza del recente passato fa comunque presagire domani più rosei di quelli passati. Kenya, Tunisia, Messico, Sud Africa e Brasile, Cina, Vietnam e Nigeria, le cui percentuali di «Better Off» salgono fino al 91%, sono più positivi di noi.

Insomma, chi ha sofferto o soffre ancora, guarda al futuro con speranza ed ottimismo; chi invece ha accumulato ricchezza e siede sugli allori, ha solo paura di perdere ciò che ha accantonato. Eppure il Mondo è lo stesso, quello del nigeriano e quello dell'italiano. Sta nelle nostre scelte di oggi interpretare correttamente il nostro domani e costruire, visto che non esiste un'àncora, il futuro che ci meritiamo.

leopoldo.

gasbarro@me.com

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