Tra le ipotesi al vaglio del governo di sostituzione della Quota 100, che resterà in vigore fino al prossimo 31 dicembre, c’è l’idea di una nuova flessibilità basata su una Quota 102, la quale, però, prevede un criterio anagrafico peggiorativo. Le organizzazioni sindacali chiedono da tempo misure strutturali che possano definitivamente superare la legge Fornero ma, in attesa di un provvedimento definitivo, resta viva l’esigenza di intervenire considerato il fatto che a fine 2021, a meno di ulteriori proroghe, dovremo dire addio anche all’Ape sociale e all’opzione donna. Per evitare il tanto temuto scalone di cinque anni, che il ritorno alla legge Fornero provocherebbe, è necessario che entro fine anno sia varato un nuovo sistema di pensionamento flessibile. Su questo punto, in ogni caso, il governo temporeggia, date le priorità legate alla pandemia da Covid-19.
Il tentennamento sulle pensioni provoca un clima di instabilità tra i lavoratori e i datori di lavoro, i quali non possono programmare le uscite e le nuove assunzioni per il prossimo anno in assenza di certezze. Ecco perché diventa indispensabile prevedere nuove forme di flessibilità per evitare problemi. La Quota 102 potrebbe essere una soluzione. Si tratta di una sorta di Quota 100 rivista e corretta, la quale, a fronte di 38 anni di contributi versati, richiede, però, 64 anni di età. Uno slittamento anagrafico di due anni che permetterebbe, comunque, di ridurre lo scalone da cinque a tre anni. La Quota 102 dovrebbe, però, presentare dei paletti che con la Quota 100 erano meno rigidi.
Per la misura, infatti, potrebbe essere previsto un massimo di due anni di contributi figurativi utilizzabili (esclusi dal conteggio dei contributi figurativi quelli derivanti da maternità, servizio militare e riscatti volontari). Ma la riforma in questione potrebbe prevedere anche delle agevolazioni e non solo paletti. Per le donne, infatti, dovrebbe essere previsto uno sconto di otto mesi per ogni figlio avuto fino ad un massimo di ventiquattro mesi. Sconti ci sarebbero anche per i caregiver: un anno in meno sui requisiti per chi assiste da almeno cinque anni un familiare con handicap grave. E agevolazioni anche per i lavoratori precoci, che vedrebbero aumentare del 25% gli anni di lavoro prestati tra i 17 ed i 19 anni.
Sui costi della Quota 102, la cifra che circola è di oltre 8 miliardi di euro. La riforma interesserebbe circa 150mila persone ogni anno, che andrebbero ad aggiungersi alle 350mila che già regolarmente vanno in pensione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.