Anche ad ottobre i fondi comuni hanno trainato la raccolta dell'industria italiana del risparmio gestito. Su 12,4 miliardi di euro di raccolta netta mensile (in rialzo del 45% rispetto agli 8,5 miliardi di settembre), ben 7,5 (ovvero oltre il 60 per cento) sono affluiti nei fondi comuni: i restanti 4,9 miliardi fanno capo, invece, alle gestioni di portafoglio (in particolare 3,7 miliardi relativi a quelle per gli investitori istituzionali e 1,2 miliardi per le gestioni retail).
Per quanto riguarda i fondi, le categorie più gettonate nel mese sono, nell'ordine: obbligazionari (3,5 miliardi di raccolta netta mensile e 24,7 miliardi da inizio anno), flessibili (2,3 miliardi e 36,3 miliardi, rispettivamente, ad ottobre e nei primi 10 mesi del 2014), bilanciati (899 milioni nel mese e 8,9 miliardi nell'anno), monetari (483 milioni a ottobre ma ancora in rosso per 2,7 miliardi nel 2014) e azionari (260 milioni mensili e 7,7 miliardi annui). In virtù di questi flussi e degli andamenti dei mercati finanziari, a fine ottobre, i fondi obbligazionari valevano il 46,5% del mercato dei fondi in Italia (con 308,9 miliardi di patrimonio in gestione): i flessibili totalizzavano il 21,4% di share market (141,8 miliardi), gli azionari il 20,8% (138,4 miliardi), i bilanciati il 6,1% (40,6 miliardi) e i monetari il 3,9% (25,8 miliardi).
Nella sfida infinita tra fondi di diritto italiano e quelli esteri, da segnalare che nel mese i secondi hanno registrato 4,3 miliardi di raccolta netta (46,1 miliardi da inizio anno) contro i 3,1 miliardi dei prodotti made in Italy (29,9 miliardi nel 2014): tuttavia, per effetto delle diversa composizione della tipologia dei fondi e dei differenti andamenti di Borse e bond in ottobre, a fine mese la quota mercato dei fondi italiani è salita al 30,6% (dal 30,5% di settembre) mentre quella dei prodotti esteri è calata al 69,4% (69,5% un mese fa).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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