È partito ieri da Milano il roadshow di Rai Way, società che dovrebbe approdare in Borsa il prossimo 19 novembre. Il condizionale è d'obbligo vista la turbolenza dei mercati. Anche se Rai Way, la società delle torri della Rai, ha le carte in regola per portare a termine una missione non «impossible». La società, infatti, ha già in tasca un contratto lunghissimo di affitto delle torri (21 anni) con il suo maggior committente, ossia la Rai, che garantisce circa il 70% dei profitti. E ha anche già ipotizzato di distribuire agli azionisti il 100% degli utili, anch'essi certi, del 2014. Insomma, una manna per gli investori, tanto che il presidente di Rai Way, Camillo Rossotto, ha già verificato un buon interesse istituzionale soprattutto da Usa e Gran Bretagna. Quanto al prezzo, la forchetta è fissata tra 2,95 e 3,50 euro e i proventi della quotazione, tra i 240 e i 290 milioni di euro, saranno utilizzarli per realizzare investimenti. L'offerta globale riguarda il 30,5% del capitale di Ray Way che può arrivare al 34,93% in caso di adesione totale all'offerta e l'esercizio delle opzioni di greenshoe. Lo sbarco in Borsa della controllata della Rai arriva in un momento «caldo» per il settore delle torri. Presto saranno poste in vendita anche quelle per le tlc di Wind, a cui Rai Way potrebbe essere interessata. Lo ha detto, qualche giorno fa, lo stesso direttore generale Luigi Gubitosi che ha fortemente voluto la quotazione della controllata, e ieri lo ha confermato anche Rossotto. «Guarderemo l'offerta di Wind - ha precisato - ma non compreremo le torri da soli, anche se abbiamo la capacità di gestirle». Il valore dell'infrastruttura di Wind dovrebbe essere intorno ai 500 milioni. Tra gli interessati dovrebbero esserci, oltre a Ei Towers, anche player stranieri: gli spagnoli di Abertis, l'americana American Tower e i fondi F2i e Clessidra.
Riguardo, invece, a un'eventuale unione con Ei Towers, il principale concorrente, Rossotto ritiene che «l'idea sia razionale, ma difficilmente realizzabile». Quanto a Rai Way, Andrea Mayr, capo dell'investment banking di Banca Imi, coordinatore dell'offerta globale, ha già affermato che «all'apertura dei libri i segnali sono positivi».
Il 90% dell'offerta è riservato agli investori istituzionali, il 10% a privati e dipendenti a cui andrà 1 azione ogni 10 possedute se le terranno un anno in portafoglio (1 ogni 20 per il pubblico indistinto). Il prezzo delle azioni verrà fissato il 14 novembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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