Nel capolavoro di Stanley Kubrick «2001: Odissea nello spazio» il computer di bordo della nave spaziale Discovery, HAL 9000, dialogava con gli astronauti. Cosa succederebbe se Hal lavorasse in banca? Se lo sono chiesti i vertici di Royal bank of Scotland che vogliono lanciare un nuovo sistema di intelligenza artificiale, battezzato Luvo, entro la fine dell'anno.
Il servizio verrà fornito anche attraverso il cellulare e funzionerà in modo simile a Siri, l'assistente virtuale per iPhone, che risponde alle domande con una voce distinta ed «empatica». I clienti potranno porre al «bancario robot» varie domande e richiedere ad esempio la sostituzione di una carta di credito persa o la modifica di un codice pin. Ma soprattutto, il tono delle risposte trasmetterà una comprensione degli stati d'animo dell'interlocutore, come la frustrazione o infelicità. Non solo. Il sistema cognitivo continuerà ad imparare nel corso del tempo e le capacità di Luvo «verranno progressivamente allargate alle aree più complesse», ha spiegato la banca.
Una missione ambiziosa per l'istituto che nel 2015 ha accusato perdite per quasi due miliardi di sterline anche a causa di accantonamenti per contenziosi (pagherà agli Usa 1,1 miliardi di dollari nell'ambito di un patteggiamento sulla vendita di titoli tossici legati all'immobiliare prima dello scoppio della
crisi dei subprime) e che ha già tagliato circa 2.700 posti di lavoro da marzo. «Ma un cassiere umano arriverà in soccorso quando Luvo non riuscirà a soddisfare le richieste», assicurano dal gruppo escludendo nuovi esuberi.CC
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