Economia

Rete unica, Tim prende tempo. Grandi soci divisi, slitta il cda

Il consiglio sulla sorte dell'infrastruttura rinviato a venerdì, allo scadere dei termini previsti per l'offerta

Rete unica, Tim prende tempo. Grandi soci divisi, slitta il cda

Sì terrà venerdì 28 ottobre il cda di Tim. Il rinvio di due giorni, rispetto alla data prima indicata per domani, è stato suggerito dall'amministratore delegato Pietro Labriola di fronte alle posizioni molto distanti dei soci, quindi dei consiglieri, sulla risposta da dare alla richiesta di Cdp-Macquarie-Open Fiber di prorogare di un mese, a fine novembre, il termine per presentare l'offerta non vincolante per la rete che doveva arrivare entro il 31 ottobre, secondo l'ormai noto «Memorandum of understading». E di far slittare quindi a febbraio prossimo l'offerta vincolante. Sono entrambi passaggi fondamentali per dar vita a una Rete Unica.

Al progetto guarderà il nuovo governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d'Italia: il partito non ha nascosto di voler tenere la rete, e forse anche l'intero gruppo tramite un'Opa (un'offerta pubblica di acquisto), in mani italiane.

Ma più che l'estensione dei termini chiesta dalla Cassa depositi e prestiti, che ha come azionista il ministero dell'Economia, a scaldare gli animi è la concessione o meno dell'esclusiva a Cdp. Il socio francese di Tim, Vivendi, non vuole infatti concederla, in modo da aprire ad altri interessati per spuntare un prezzo più consono alle sue richieste che si sono spinte a valutare la rete 31 miliardi di euro, mentre il consiglio di amministrazione sarebbe disponibile ad arrivare fino alla metà, ma senza spingersi oltre.

I due giorni di tempo in più presi prima della riunione del board dovrebbero servire, se i contatti in corso serviranno ad arrivare a una qualche ricomposizione, a poter dare una risposta venerdì, a un soffio dalla scadenza del termine del 31 ottobre, che è un lunedì. Senza una proroga, il castello per arrivare in prospettiva a una Rete Unica, delineato nel memorandum of understanding, rischia di cadere. Resta poi da risolvere il nodo della sostituzione del consigliere Luca De Meo che va individuato attraverso un accordo fra i due maggiori soci, Vivendi e Cassa. Sulla governance è poi aperto da tempo lo scontro sul presidente Salvatore Rossi, nel mirino dei francesi.

Intanto è in programma per mercoledì 26 il consiglio dell'Agcom che domani o nella riunione successiva dovrebbe dare il via libera al co-investimento in Fibercop, ossia di una partita che interseca quella della Rete Unica.

In Borsa nel frattempo Tim è risalito, spinto anche dal giudizio «buy» sul titolo arrivato da Banca Akros e ha chiuso la seduta in rialzo del 2,7% a 0,195 euro.

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