Al rialzo i target 2014. Ma calano gli ordini del trimestre

Positivi i conti a settembre di Finmeccanica. L'utile netto, rispetto ai nove mesi del 2013, è passato da meno 236 milioni a meno 24, con un beneficio di 212 milioni (più 82%); i ricavi sono saliti dell'1,4% a 9.869 milioni, l'Ebit di 384 milioni è superiore del 44% ai primi tre trimestri 2013. Gli ordini nel periodo sono cresciuti del 15,3%, a 9.353 milioni, e il portafoglio ordini complessivo è di 36.914 milioni di euro, con una copertura superiore a due anni e mezzo di produzione, anche se nel solo terzo trimestre gli ordini sono calati del 29,3%. Il risultato netto ordinario è stato positivo per 15 milioni (nel terzo trimestre 2013 era in rosso di 166 milioni). Complessivamente bene sono andate le attività di elicotteri, aeronautica e trasporti, mentre i conti sono stati frenati da perdite relative a un contratto della controllata Drs negli Stati Uniti.

Il gruppo, su queste basi, prevede ordini, ricavi ed Ebitda «superiori alle previsioni formulate in sede di predisposizione del bilancio 2013». Ieri in Borsa il titolo ha guadagnato il 3,84% (1,2% sopra il listino), a quota 7,03 euro.

Il trimestre chiuso a settembre è il primo interamente firmato da Mauro Moretti, insediatosi come amministratore delegato in maggio. Lo spirito e l'azione portati dall'ex ad delle Fs sono stati positivi, in particolare per la forte concentrazione sui risultati di business. La nuova gestione ha subito cominciato a rendere più efficienti e funzionali i processi industriali e decisionali, riducendo le catene di comando e tagliando molti costi ritenuti eccessivi o impropri. Sono oltre un centinaio i manager con cui è stato risolto il rapporto, mentre sono stati azzerati o ridotti di numero i cda del gruppo; le nomine ora sono tutte fatte all'interno, così che per gli amministratori non ci sono remunerazioni aggiuntive. Ogni manager delle singole società è stato (ed è) oggetto di analisi approfondita. Moretti è un accentratore e ha portato nel gruppo - ormai l'unico grande gruppo manifatturiero italiano - la certezza di un controllo stretto; al di là della riorganizzazione, questo fatto ha portato complessivamente più tensione sugli obiettivi.

Tra i capitoli aperti, il più

attuale è quello che riguarda la vendita di AnsaldoBreda, costruttore ferroviario, per la quale hanno già mostrato interesse la giapponese Itachi e i cinesi Cne e Insigna; entro novembre sono attese le offerte vincolanti.

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