Riassetto Generali: Greco punta 300 milioni sul mercato Italia

Riassetto Generali:  Greco punta 300 milioni sul mercato Italia

Con 300 milioni di investimenti nei prossimi tre anni, il nuovo amministratore delegato delle Generali, Mario Greco, intende rilanciare il business in Italia. Il piano di sviluppo, approvato ieri dal cda riunito a Milano, fa parte del più ampio nuovo piano industriale, per il quale bisognerà aspettare ancora un mesetto (presentazione a Londra il 14 gennaio). Ma di certo, nel piano, l'Italia avrà un ruolo decisivo e per questo le linee guida approvate ieri sono assai rilevanti per capire dove vuole andare Greco.
Come era nell'aria, vengono razionalizzati i marchi: da 10 a soli tre, Generali, Alleanza e Genertel. Muoiono brand storici come Toro, Ina, Assitalia; ma anche Fata, Lloyd italiaco, Augusta e Genertel Life. In ogni caso il gruppo li conserverà e li userà anche per qualche prodotto.
Le tre strutture dipenderanno da una nuova società, Generali Italia, dalla quale, come per le altre sub-holding estere, dipenderà il mercato domestico, guidato da Raffaele Agrusti nel suo nuovo ruolo di country manager. E ai tre marchi corrisponderà un'identità ben precisa: Generali per la clientela tradizionale delle agenzie e corporate; Alleanza per il mass-market e Genertel per i canali di vendita alternativi. Ognuno dei tre marchi coprirà tutti i prodotti. Per cui, per esempio, Alleanza, storico brand del vita, entro un anno diventerà operativa anche sui Danni. Non sono comunque previsti piani straordinari che riguardino i livelli occupazionali e le attuali localizzazioni.
Il nuovo assetto partirà dal 2013 perché Greco è convinto e lo ha ripetuto in consiglio, che «questo è il momento giusto per farlo. Il mercato sta cambiando, va verso un sempre maggiore consolidamento, Generali ha bisogno in Italia di un'identità forte».
La contemporanea nascita del nuovo concorrente Unipol-Fonsai non è che una coincidenza. Che però, a maggior ragione, spinge Greco a rimodulare il business italiano, che oggi pesa per il 30% nel totale dei premi del gruppo: «Con queste iniziative ci proponiamo di essere leader e competere con successo con qualunque concorrente», ha scritto in una lettera ai dipendenti, firmata anche da Agrusti. Il tutto senza fare aumenti di capitale, che non sono previsti: Greco non ritiene che Generali ne abbia bisogno.
La tabella di marcia del piano prevede nel corso del 2013 le operazioni societarie per il nuovo assetto. Nel 2014 ci sarà l'integrazione delle strutture operative, delle gamme prodotto e dei sistemi informativi mentre l'anno successivo verrà completata l'integrazione commerciale.
Nel frattempo Greco dovrà guardare anche ad Est. Non affrontato nel board di ieri, il tema dell'alleanza con Ppf è uno dei prossimi dossier che impegnerà il manager.

Secondo indiscrezioni di stampa l'obiettivo sarebbe quello di anticipare la salita al 100% nella joint venture nei paese dell'Est Europa con un accordo per rilevando almeno parte del 49% di Petr Kellner, prima del 14 gennaio, data fissata di presentazione delle nuove linee strategiche del Leone.

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