Economia

La ricetta dell'austerità europea fa a pezzi l'economia spagnola

La recessione peggiora, e la disoccupazione ha raggiunto i record dei tempi di Franco, mentre non si vedono grandi miglioramenti nei conti pubblici

La ricetta dell'austerità europea fa a pezzi l'economia spagnola

La ricetta europea dell'austerità «lacrime e sangue» non funziona. Delle conseguenze delle ripetute manovre finanziarie in Italia sappiamo tutto, dalla disoccupazione alla recessione. La stessa cosa sta accadendo in Spagna: la recessione si è fatta più profonda nel quarto trimestre del 2012. L'economia, secondo le stime della banca centrale spagnola pubblicate nel suo Bollettino mensile, si è contratta dello 0,6% contro il -0,3% del trimestre precedente. Complessivamente, nell'anno da poco concluso il prodotto inteno lordo si è ridotto dell'1,3-1,4% a causa dei tagli di spesa decisi dal governo Rajoy ma di fatto imposti dall'Europa. Allo stesso tempo non è detto che Madrid raggiunga gli obiettivi di deficit 2012.
Secondo gli osservatori indipendenti, la situazione dell'economia spagnola è «estremamente debole». La disoccupazione è al 26% («come ai tempi di Franco», ricordano i più anziani): un disoccupato su tre nell'area euro vive nella penisola iberica. La domanda interna è calata nel 2012 del 3,9% rispetto all'anno precedente, la crescita dell'export si è più che dimezzata. Nè si vede all'orizzonte alcun segnale di ripresa. Anzi, secondo molti economisti, gli effetti delle manovre restrittive hanno appena iniziato a manifestarsi, e nei prossimi mesi le cose andranno ancora peggio. La domanda interna dovrebbe contrarsi ancora, deprimendo l'economia. Una situiazione che alla lunga avrà efetto anche sui mercati finanziari, dove si riscontra l'unico miglioramento: i tassi sui bond decennali sono scesi intorno al 5% dal 7,75% dello scorso luglio. Ma alla fine anche in mercati dovranno guardare ai fondamentali economici.
Continua intanto l'emoragia dei giovani spagnoli, che fuggono all'estero in cerca di lavoro, anche dequalificato. Laureati vanno ad incartare panini nei fast food britannici.

Ormai nei McDonald iberici lavorano immigrati latino-americani, così ai giovani spagnoli non resta che imparare l'inglese e poi fare le valige sperando che, dopo un periodo di lavoro nei salad bar, il Regno Unito offra loro qualcosa di meglio.

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