Economia

Riformare il sistema fiscale italiano: la ricetta per far ripartire il Paese

Nel seminario "Gli italiani e le attese sul fisco" i rappresentanti delle imprese hanno sottolineato l’importanza di riformare la tassazione per dare impulso alla ripartenza economica

Riformare il sistema fiscale italiano: la ricetta per far ripartire il Paese

Una tavola rotonda che ha riunito policy makers, istituzioni, giornalisti e rappresentanti di aziende, con l’obiettivo conclamato di approfondire il tema della riforma fiscale nell’attuale contesto economico e politico italiano. Era questo l'intento del seminario organizzato da Kratesis e SWG e andato in scena presso il Montecitorio Meeting Center (Momec), a Roma. L’evento, intitolato "Gli italiani e le attese sul fisco", ha visto il Viceministro all’Economia, Antonio Misiani, confrontarsi con alcuni esponenti delle aziende italiane, tra cui Gian Luigi Cervesato, Amministratore Delegato e Presidente di JTI Italia, il Presidente di Assobibe Giangiacomo Pierini, il Presidente di Cosmetica Italia Renato Ancorotti, Nicola Orsi, Direttore Relazioni Istituzionali Federlegno Arredo e Federico Sannella, Presidente Unindustria - Sezione Alimentare.

I rappresentanti delle imprese hanno sottolineato l’importanza di riformare la tassazione per dare impulso alla ripartenza economica del Paese. Due sono state le proposte più gettonate: ridurre le tasse per le famiglie e garantire maggiori incentivi alle aziende virtuose.

Il tema del fisco è tornato prepotentemente alla ribalta, ancor più rispetto al passato, a causa della pandemia di Covid-19. Da aprile a oggi l’emergenza sanitaria ha creato un diffuso sentimento di incertezza generale, tra chi è preoccupato da possibili, futuri licenziamenti, e chi teme che l’economia possa peggiorare ulteriormente settimana dopo settimana.

Numeri e tendenze

E infatti, la ricerca realizzata dall’Istituto SWG e presentata in apertura del dibattito, ha confermato una diffusa crisi di fiducia. Proprio come nel classico effetto domino, la sfiducia impedisce ai consumi di ripartire e, di conseguenza, cambiano i rapporti tra cittadini e Stato.

Dai numeri leggiamo che che ben 2 intervistati su 5 percepiscono l’attuale sistema di tassazione come vessatorio e un freno per la crescita del Paese. L’incertezza è inoltre il sentimento che emerge prevalentemente dalle risposte delle famiglie italiane, che in oltre il 50% dei casi dichiarano di aver avuto difficoltà a pagare le tasse quest’anno.

Al contempo, però, esiste la convinzione che la leva fiscale possa essere d’aiuto per superare la crisi che stiamo vivendo, lo dicono 9 intervistati su 10. Non solo: le tasse rimangono una "questione di dovere" per gli italiani (31%), di poco inferiore la percentuale di coloro che si dichiarano invece rassegnati di fronte all’appuntamento fisso con l’Agenzia delle Entrate (28%).

Una necessità impellente

Questo significa che la società riconosce l’importanza delle tasse ma chiede un’inversione di marcia prima che sia troppo tardi. A detta degli italiani intervistati, le principali soluzioni da mettere in campo sono due: ridurre le tasse per imprese e famiglie e concedere sconti alle aziende che assumono. Insomma, in un momento di grande paura per l’economia, per una buona fetta di italiani è fondamentale salvaguardare le imprese.

Gli interlocutori che erano presenti all’incontro intendono contribuire per migliorare l’efficienza e la trasparenza del sistema fiscale, così da consentire una programmazione degli investimenti, e la semplificazione del sistema che renderebbe le imprese più flessibili e in grado di sopravvivere ai cambiamenti repentini del mercato. Insomma, stiamo parlando di una riforma necessaria in un momento delicatissimo, che avrebbe il valore aggiunto di inserirsi nella più ampia progettualità del Governo, proprio come delineato dalle Linee Guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La riforma del sistema fiscale

La questione della difficoltà di investire in maniera programmata e programmabile, alla luce di un sistema complesso e, a volte, non del tutto egualitario, è stata affrontata anche dai rappresentanti del mondo delle imprese presenti al tavolo per confrontarsi con il Viceministro Misiani. Fra questi, anche JTI Italia (Japan Tobacco International).

"Negli ultimi anni la politica di tassazione, che ha riguardato non soltanto il settore del tabacco ma anche altri settori specifici, è stata principalmente volta ad aumenti indiscriminati, che hanno contribuito a disorientare gli operatori e ad alimentare pratiche di mercato illecito" ha affermato l’Amministratore Delegato e Presidente Gian Luigi Cervesato.

"Non possiamo più permetterci di restare indietro, la situazione di emergenza sanitaria che abbiamo vissuto ci ha insegnato che dobbiamo essere pronti a reinventarci ed essere flessibili avendo chiara una visione unica di dove vogliamo andare" , ha concluso Cervesato.

Secondo le imprese presenti al tavolo, la chiave per dare il via a una riforma strutturale del fisco italiano comprenderebbe la semplificazione del sistema fiscale e della burocrazia, così che l’Italia possa essere competitiva sui mercati internazionali e migliorare le sue entrate.

Il settore del tabacco, ad esempio, contribuisce al gettito in modo piuttosto massiccio, con quasi 14 miliardi di euro di entrate annue, stando agli ultimi dati Mef. Eliminare tutti gli ostacoli citati garantirebbe alle imprese di programmare i nostri investimenti sul territorio.

Con conseguenti impatti positivi sull’intero motore economico italiano.

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