Una bomba piazzata sotto le poltrone del governo. La "super Iva" finora disinnescata con le clausole di salvaguardia di fatto resta una minaccia presente e consistente sulla nostra economia. Basta un lieve sforamento dei patti e dei parametri concordati con Bruxelles per dare il via ad una stangata sull'imposta del valore aggiunto che rischierebbe di riversarsi sulle famiglie riducendo ancora di più consumi e potere di acquisto. Come riporta il Sole24 Ore, i saldi definiti per il 2020 e per il 2021 sono impegnativi: stiamo parlando di 23,1 miliardi e di 28,8 miliardi. Un Pil in frenata come quello che ha rilevato Bankitalia nei giorni scorsi potrebbe compromettere i piani del governo portati in manovra e dunque creare non pochi problemi alle casse dello Stato. I dati su una frenata del Pil sono stati confermati dall'Istat e anche dalle previsioni dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio.
Con questo trend gli obiettivi di crescita fissati dall'esecutvio diventano davvero lontani. Il governo ha previsto una crescita dello 0,8 per il 2020 e per il 2021 e un 1,1% indicato del Def. Con una crescita a picco la super Iva potrebbe nuovamente tornare in campo. Il rischio è che nei prossimi due anni possa dunque scattare l'aumento dell'Imposta del valore aggiunto.
Una opportunità per le casse dello Stato ma una vera mazzata sui consumi che rischia di comprimere in modo netto la capacità di spesa. La partita dell'esecutivo dunque è altamente rischiosa. L'attivazione dell'aumento dell'Iva potrebbe portare ad una ulteriore frenata dell'economia compromettendo ulteriolmente ogni ipotesi di crescita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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