Economia

Salasso da capogiro: chi avrà la botta da 1200 euro

Incredibile salasso per il passaggio dalle addizionali Irpef alle sovraimposte: le fasce di reddito più elevate pagheranno anche 1.200 euro. Ecco tutti gli aumenti

Salasso da capogiro: chi avrà la botta da 1200 euro per l'Irpef

Il passaggio dalle addizionali Irpef alle sovraimposte, come prevede la legge delega fisale, costerà alcuni soldini per almeno il 20-30% contribuenti. Questa percentuale, infatti, avrà un aggravio di imposta di poco meno 40 euro sui redditi fino a 30mila euro ma di circa 200 euro per redditi tra 40 e 55mila euro. Più si salirà di fascia e più il salasso si farà importante: circa 400 euro tra i redditi compresi tra 55mila e 75mila euro e quasi 1.200 euro per chi supererà i 75mila.

Quali sono le cause

La causa è da imputare all'aliquota di equilibrio che Comuni e Regioni devono applicare per mantenere a livello nazionale lo stesso gettito che incassano con le addizionali (3,1% per i comuni e 7,5% per le regioni): è quanto emerso dalle prime simulazioni sugli effetti della riforma della fiscalità locale presentata dal Direttore generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorella, davanti alla commissione parlamentare per il federalismo fiscale. Come spiega ItaliaOggi, il passaggio dalle addizionali alle sovraimposte produrà perdite di gettito nelle regioni meno virtuose che applicano aliquote superiori alla norma (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria) mentre chi applica aliquote più basse registrerà un gettito superiore all'attuale.

I vantaggi indicati dal Mef

Il Mef crede che questa riforma possa avere dei punti a favore: metterebbe "ordine nella struttura progressiva del si-stema nel suo complesso" e realizzerebbe un grado di "progressività omogeneo per tutte le regioni e per tutti i comuni, i quali sarebbero in grado di agire solamente sul livello della pressione fiscale a seconda della misura di aliquota fissata". La sovraimposta, secondo Lapecorella, "aumenterebbe in ogni caso la portata redistributiva del prelievo". Non solo, ma secondo il direttore farebbe da tappo alla problematica delle addizionali che producono un salto dell'aliquota marginale effettiva nel momento in cui cominciano a operare perché non sarebbero dovute se il contribuente non dovrà pagare 'Irpef grazie alle detrazioni. Viceversa, se l'imposta va versata, le addizionali sono prestabilite su tutto il reddito imponibile.

Tutti i contro del sistema

In questo modo si potrebbe quindi superare la distorione dell'attuale sistema. Se c'è qualche beneficio, i contro sono molti: intanto, gli enti averebbero minore autonomia decisionale, "vedendo le proprie scelte subordinate agli interventi deliberati in sede di definizione del prelievo Irpef". E poi perché, come abbiamo visto all'inizio, a rimetterci sarebbero tutti i contribuenti. Lapecorella ha parlato anche di un altro caposaldo della delega fiscale: il superamento dell'Irap che dovrà essere attuato "avendo cura di garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario". Il superamento dell'Irap potrebbe essere compensato introducendo un'addizionale al reddito d'impresa, di cui non farebbero parte le imprese non dotate di autonoma organizzazione che sono attualmente escluse dall'Irap.

Lapecorella, però, sottolinea che questa sostituzione dell'Irap con l'Ires dovrà essere visionata attentamente in relazione "agli effetti redistributivi connessi all'incidenza del prelievo su una platea di soggetti passivi (le imprese con personalità giuridica che sono tenute al pagamento dell'Ires) più circoscritta rispetto a quella dei soggetti Irap, e alla differenza tra le basi imponibili anche rispetto alla distribuzione territoriale".

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