Quella tra Bologna e Milano non è solo una guerra tra Fiere - ai ferri corti dopo che nella metropoli lombarda si è deciso di organizzare, dal 2014, il Salone internazionale dell'auto, rischiando così di sovrapporsi a una possibile rinascita del Motor Show emiliano - ma rischia di diventare una guerra totale. Tutto nasce dalla lettera che Alfredo Cazzola, ex patron proprio del Motor Show (insieme all'ad di Fiera Milano, Enrico Pazzali), ha inviato ai giornalisti invitandoli alla conferenza stampa del 15 novembre per presentare la nuova iniziativa in programma a FieraMilanoCity. Cazzola ha firmato l'invito come amministratore unico di Promotor, generando subito una serie di interrogativi: ma come, Promotor International non fa parte della galassia Gl events (l'organizzazione del Motor Show a cui Cazzola, nel 2007, aveva ceduto il pacchetto di maggioranza)? E il Centro studi Promotor, presieduto da Gian Primo Quagliano, si è rimesso con il suo precedente punto di riferimento? A sentire soprattutto Gl events, si può ipotizzare che il caso finisca dritto dagli avvocati, mentre Quagliano ricorda che da gennaio il marchio «Centro studi Promotor» gli è stato ceduto dal gruppo francese. E, quindi, comunicati e ricerche che il Centro studi Promotor farà da ora in poi potrebbero essere attribuiti alla società di Cazzola. «Un controsenso per Promotor stessa - spiega Quagliano - perché, in qualche mio commento, potrei andare in contrasto con le linee strategiche di Cazzola».
Il più tranquillo di tutti sembra però essere il diretto interessato: «Promotor - spiega Cazzola - è un nome che avevo scelto io. Nel 1999, entrata Interbanca nel mio gruppo, separai Promotor con le sue partecipazioni, facendo nascere Promotor International. Il nome Promotor si è quindi fuso con Finalca, la mia finanziaria. Tutto chiaro, dunque, tant'è che siamo tornati nella vecchia sede di via Milazzo a Bologna».
A pensarla diversamente è Giada Michetti, ad di Gl events Italia, per anni braccio destro di Cazzola: «Il nome Promotor non è mai stato registrato - puntualizza la manager -: lo abbiamo fatto noi venerdì, insieme a tanti altri marchi. Il signor Cazzola si è reso protagonista di una forzatura che danneggia soprattutto il professor Quagliano». A un anno dal via, il futuro Salone internazionale dell'auto di Milano è già nella bufera.
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