Salta l'accordo fiscale tra Germania e Svizzera

Salta l'accordo fiscale tra Germania e Svizzera

La furia anticapitalista della sinistra tedesca ha fatto saltare l'accordo tra Germania e Svizzera sulla tassazione dei capitali. L'intesa tra Berlino e Berna prevedeva che a partire dal primo gennaio i fondi provenienti dalla Germania e depositati nelle banche elvetiche sarebbero stati tassati con la stessa aliquota tedesca (il 26,375%), mentre per quelli esportati illegalmente negli anni scorsi sarebbe stata applicata un'imposta forfettaria (in forma anonima) compresa tra il 21 e il 41 per cento.
La bozza già approvata dalla Camera bassa, il Bundestag, è stata ieri respinta dal Senato federale, il Bundesrat dove i Socialdemocratici e i Verdi hanno la maggioranza. «Niente regali agli evasori», è stato lo slogan. Che hanno rispedito al mittente anche l'appello del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble. «Su quest'accordo vale la pena combattere», ha fatto sapere il titolare della politica economica del governo guidato da Frau Angela Merkel, che non intende darsi per vinto. La legislazione teutonica, infatti, prevede la possibilità di convocare una commissione di conciliazione che metta d'accordo i due rami del Parlamento. Se non si risolverà l'impasse entro il 14 dicembre l'intesa preliminare non potrà essere ratificata, non entrerà mai in vigore e bisognerà così ricominciare daccapo.
Berna ha fatto buon viso a cattivo gioco. «Siamo sempre disposti a condurre a buon fine il processo di ratifica», ha chiosato il presidente della Confederazione e ministro delle Finanze, Eveline Widmer-Schlumpf.
Ma, soprattutto, cosa accadrà ora al negoziato tra il premier italiano Mario Monti e la Svizzera in materia di tassazione dei capitali. «L'Italia sapeva che c'era opposizione all'accordo in Germania, nelle ultime settimane era chiaro e gli italiani non hanno manifestato dubbi nel corso delle trattative, sono stati molto cooperativi», ha commentato il portavoce della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie.

Ma, in realtà a Berna (e soprattutto a Lugano per contiguità territoriale) sanno benissimo che se Bersani & C vincessero le elezioni, anche con Roma la trattativa sfumerebbe. «Se Monti vuol chiudere, deve fare in fretta. Con un esecutivo di centrosinistra, finirebbe come con la Germania», ha dichiarato un deputato elvetico esperto di finanza.

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