Quando si tratta di frontalieri si fa un gran parlare di Svizzera, ma forse non tutti sanno che il fenomeno esiste anche nella piccola Repubblica di San Marino, al confine fra Romagna e Marche.
Ogni giorno diversi lavoratori italiani si recano oltre confine per lavorare all'ombra del monte Titano per poi ritornare alla propria abitazione prima del calare del sole. E la più antica repubblica del mondo si è dotata di leggi anti-frontalieri - qualcuno direbbe quasi autarchiche - ben prima della Confederazione Elvetica (che comunque ha fatto votare solo gli elettori ticinesi, e in un referendum meramente consultivo).
Sulle tre rocche infatti, la direzione dell'Ufficio del Lavoro di San Marino impone alle imprese di assumere i lavoratori stranieri non iscritti alle liste di avviamento professionale solo "qualora le caratteristiche professionali richieste non siano al momento disponibili nelle liste o non possano neppure essere formate". Inoltre i permessi di lavoro per i frontalieri hanno durata limitata, prima sei mesi e poi di un anno.
Inoltre, come ricorda il blog "San Marino lavoro", agli stranieri saranno concessi solo permessi di lavoro a tempo pieno, con riduzione dell'orario solo sulla base di "circostanze
motivate". Infine chi vuole lavorare nella repubblica si impegna a non beneficiare di indennità sostitutive di retribuzione da enti o istituzioni esteri.Altro che gli slogan svizzeri di "prima i nostri".
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