Sangemini, accordo sul rilancio

Siglato nella tarda serata di sabato, nella sede di Confindustria Terni, l'accordo tra il gruppo Norda e Cgil, Cisl, Uil e Ugl per il piano di rilancio della società delle acque minerali Sangemini.
Saranno 95, sul totale dei 106 attuali, i lavoratori che verranno riassorbiti dalla nuova proprietà, con contratti a tempo indeterminato. Rimane esclusa dal piano l'attuale dirigenza, mentre per le restanti unità di dipendenti (6 o 7) dovrebbe essere avviata la mobilità, in vista della pensione.
Per una parte dei lavoratori riassorbiti (circa una trentina) si profilerebbe, inoltre, il ricorso alla cassa integrazione.
L'accordo, raggiunto dopo una lunga trattativa, è stato possibile anche grazie alla disponibilità dei 23 lavoratori della Sangemini Fruit (il ramo d'azienda specializzato nella produzione di succhi di frutta), da mesi in cassa integrazione senza percepire le relative indennità, a rinunciare a rientrare nel piano.


Il segretario provinciale della Cgil, Attilio Romanelli, evidenzia che l'accordo «ha permesso di evitare il fallimento della Sangemini». e che questo «è stato favorito dall'atteggiamento responsabile dei lavoratori della Fruit spa che hanno consentito nell'interesse generale del gruppo di concludere l'operazione».

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