Via libera all'aumento di capitale di Visibilia Editore, società quotata in Borsa, al circuito Aim.
La ricapitalizzazione, dell'importo di un milione di euro, sarà effettiva dal 21 ottobre, trascorsi in queste settimane i tempi tecnici legati sia al diritto d'opzione, sia al rispetto dei patta parasociali. Il socio di controllo (Visibilia holding con il 69%, a sua volta controllata tramite la concessionaria pubblicitaria Visibilia da Daniela Santanché) ha infatti accettato di «sottoscrivere anche tutto l'eventuale inoptato», come dice al Giornale Santanché, presidente e ad di Visibilia Editore. Negando quindi che la società editoriale stia attraversando un periodo di difficoltà, come riportato ieri dal quotidiano Libero.
«Le notizie di quell'articolo - dice Santanché (la cui concessionaria raccoglie anche la pubblicità del Giornale, ndr) - sono in parte assolutamente false, in parte rappresentate in modo parziale e forma tendenziosa». In particolare, dice Santanché, «non è vero che mancano 700 mila euro di capitale: è solo una questione di tempi tecnici da rispettare. Proprio oggi la assemblea della holding darà il via libera alla ricapitalizzazione e all'esercizio anche dell'eventuale inoptato. Non è nemmeno vero che i revisori abbiano espresso dubbi sulla continuità aziendale, basta andare a leggere le relazioni».
Mentre per quanto riguarda la rottura con l'ex amica nonché socia sia della holding (al 33%), sia dell'Editore (al 5,4%), Paola Ferrari, Santanché nega che esista un'indagine della Procura: «È vero che la società della Ferrari ha presentato un ricorso al Tribunale di Milano, ma tale ricorso è stato rigettato, con condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali. E non è tutto: proprio oggi (ieri, ndr) la camera arbitrale ha rigettato la richiesta di arbitrato avanzata dallo stesso gruppo perché, scaduti i termini, non sono stati versati i fondi richiesti per procedere con l'arbitrato stesso».
Infine, precisa ancora Santanché, «Non è nemmeno vero che Visibilia Editore debba preparare documenti da inviare a Consob, perché la Commissione non ci ha chiesto alcuna carta». Visibilia Editore ha ieri emesso una nota in cui, oltre a chiarire questi punti, si annuncia un'azione legale.
«In ogni caso - aggiunge Santanché - la scarsa autorevolezza di Libero è stata dimostrata dal mercato, dove il titolo Visibilia ha chiuso ieri in rialzo. La realtà è che il quotidiano ha pubblicato in prima pagina un articolo con notizie evidentemente rivolte solo a screditare la mia azienda e la mia persona.
E mi chiedo anche con quale coraggio: sono andata a vedere il bilancio della Editoriale Libero srl, dove ho letto con interesse delle perdite accumulate, delle incertezze sulla continuità aziendale e dei procedimenti penali in corso. Ebbene, mi pare che non sia esattamente il giornale che si può permettere di darmi lezioni su come si gestisce una società editoriale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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