Nel grande riequilibrio della finanza che Mediobanca e Unicredit si giocano nella partita Fonsai con outsider come Arpe o Palladio che premono dall’esterno, soggetti privati forti quali Caltagirone, Pellicioli e Della Valle che si riposizionano e un nuovo governo dove prende sempre più peso Corrado Passera - anche una poltrona apparentemente al di sopra di ogni sospetto può entrare negli scenari che si dipingono in questi giorni. È quella della presidenza delle Generali, occupata da Gabriele Galateri di Genola dallo scorso 8 aprile. Ma Galateri, a differenza del resto del cda, è in scadenza. O, meglio, va rinnovato dalla prossima assemblea del 28 aprile, per un solo anno. Infatti nel 2011 il presidente fu cooptato in cda all’improvviso per le dimissioni di Cesare Geronzi, non più in tempo per sottoporre la nomina nell’assemblea che era già stata convocata. L’operazione avverrà quest’anno e la durata del mandato sarà di soli 12 mesi per allinearla al resto del cda, tutto in scadenza nell’aprile 2013. Posto che nessuno tra i grandi soci, a cominciare da Mediobanca, ha nulla da rimproverare a Galateri, che dopo la burrascosa breve presidenza di Geronzi ha interpretato il suo ruolo con un mix mai visto prima di riservatezza sabaudo- austro-ungarica (esattamente quello che gli veniva chiesto), il ruolo fa da sempre gola a molti. E in questo momento di grandi movimenti, reso anche più drammatico dall’articolo 36 del decreto Salva-Italia sulle incompatibilità tra cda concorrenti, la casellina di numero uno del Leone potrebbe interessare.
In realtà, a sentire soggetti interessati e grandi soci del Leone, non se trova uno che avvalora questa ipotesi. Ma il sasso è stato lanciato già adesso per mandare segnali precisi su quello che succederà tra un anno, i cui giochi (Geronzi docet) cominceranno relativamente presto: tra 6-7 mesi, dopo l’estate. Non è una novità che Generali sia l’unica realtà finanziaria di peso e respiro internazionale, nonché straordinario centro di potere con 400 miliardi di fuoco in portafoglio. Dunque la battaglia ci sarà e sarà vera. Protagonisti certi Corrado Passera, dal cui ministero dello Sviluppo dipendono, tra l’altro, le assicurazioni; Alberto Nagel e Renato Pagliaro per Mediobanca; Fabrizio Palenzona uomo forte di Unicredit; Caltagirone e Della Valle, già soci in Generali e freschi azionisti in Unicredit.
Tanto che tra le ipotesi iniziate a circolare proprio dopo un incontro che si sarebbe tenuto giovedì scorso a Roma tra Passera e Palenzona, è che sia quest’ultimo il candidato ideale alla futura presidenza di Trieste. Ipotesi, scenari futuri. Ma non così lontani come può sembrare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.