Massimo Restelli
Andrea Bonomi sta per scendere in campo nella guerra per il controllo del Corriere della Sera. E dopo aver speso l'intero fine settimana a tessere contatti con i compagni di cordata, già oggi potrebbe annunciare un'offerta alternativa a quella lanciata da Urbano Cairo. Insieme al finanziere milanese e alla sua Investindustrial ci sarebbero altri soci storici di Rcs. L'indiscrezione, che ieri è rimbalzata per l'intera giornata nei salotti finanziari milanesi guadagnando progressivamente forza, se sarà confermata, costituirà il suggello di una battaglia che in Borsa si respira dall'uscita allo scoperto di Cairo.
Non per nulla venerdì scorso in Piazza Affari i titoli Rcs hanno infatti chiuso a 0,59 euro, con un premio dell'11% rispetto all'offerta carta contro carta di Urbano Cairo: 0,12 azioni Cairo Communication per ogni titolo del Corriere, il concambio proposto dall'Ops.
Resta da capire quale sia la posizione definitiva di Mediobanca (titolare del 6,2% di Rcs) che, pur apprezzando l'aspetto industriale della proposta di Cairo, aveva giudicato la sua offerta «a sconto». Insieme a Piazzetta Cuccia si erano schierati Pirelli (4,4%) e Unipol (4,6%); tanto che la Borsa guarda da tempo al padre della Tod's, Diego Della Valle (che ha il 7,3%) come regista di una possibile contromossa. E proprio su questo fronte dei «dissenzienti» potrebbe aver trovato una sponda Bonomi per la sua contro-offerta.
L'unica strada per superare Cairo, che è invece appoggiato da Intesa Sanpaolo tramite Imi, appare comunque un'Opa in contanti. Rcs è però un gruppo in rosso: 22 milioni la perdita nel primo trimestre, a fronte di ricavi in calo del 4,2% a 219 milioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.