Attenti al portafoglio

Come salvare il conto corrente dall'incubo della patrimoniale

L'emendamento firmato da Partito democratico e Liberi e uguali rischia di infliggere un pesante colpo ai conti correnti dei risparmaitori italiani

Come salvare il conto corrente dall'incubo della patrimoniale

Rischio patrimoniale, un incubo che sembra sempre più prossimo a concretizzarsi per i contribuenti italiani. Un pericolo che pareva scampato, a seguito della dichiarata inammissibilità dell'emendamento presentato dal Partito democratico e da Liberi e uguali (forti sostenitori dell'idea di prendere direttamente dai nostri risparmi le risorse necessarie, come se le tasse non fossero sufficienti).

I due partiti, tuttavia, non hanno desistito e, come specificato da Trend-online, hanno presentato ricorso per rimettere in pista l'idea di attingere a piene mani dai conti correnti dei cittadini italiani. Un'idea ribadita con forza anche da un individuo del calibro di Romano Prodi, che già aveva attentato alle tasche dei connazionali con la celebre EuroTax, romanticamente ribattezzata "Contributo straordinario per l'Europa" (30 dicembre 1996), ovvero una manovra-scure del peso di 4300 miliardi di lire necessaria per far entrare il nostro Paese nell'area euro. "La patrimoniale è vista come il demonio perché è stata descritta come l'espropriazione. Io credo che non si possa applicare adesso perché c'è questa opinione pubblica", aveva dichiarato il cosiddetto "professore", che evidentemente se non ci fosse tale avversione da parte dei contribuenti sarebbe ben lieto dell'applicazione di un bel salasso. Come dimenticare, infatti, per chi ne conserva memoria, il celebre e distruttivo prelievo forzoso applicato dall'allora presidente del Consiglio Giuliano Amato nel corso di una notte (9-10 luglio 1992). Una decisione senza precedenti, una patrimoniale calcolata applicando il 6 per mille sui capitali che, in realtà, erano già al netto delle imposte: furono allora sottratti ai contribuenti italiani circa 11.500 miliardi di vecchie lire. Quando ritorna la parola "patrimoniale", è d'obbligo provare un brivido lungo la schiena.

Come puntualizza ancora il portale online, l'emendamento presentato da Pd e Leu introdurrebbe l'applicazione di tale strumento di appropriazione a partire dall'inizio del prossimo anno (1 gennaio 2021). Si verrebbe a prefigurare un'imposta da applicare sui patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza superiore a 500mila euro, per calcolare la quale vengono sommate tutte le attività mobiliari ed immobiliari"al netto delle passività finanziarie, possedute ovvero detenute sia in Italia che all’estero". La manovra, firmata tra i primi da Nicola Fratoianni (Leu) e Matteo Orfini (Pd), prevede imposte progressive, a partire dallo 0,2% "per una base imponibile di valore compreso tra 500.000 euro e 1 milione di euro".

Per difendere i propri risparmi, se l'emendamento dovesse passare, il consiglio di Trend-online è quello di evitare il prelevamento del denaro dai conti correnti: meglio fare affidamento su assegni circolari, cassette di sicurezza o banche estere. La prima soluzione prevede la conversione della liquidità disponibile in un assegno circolare, da intestare a sè stessi o ad un proprio congiunto. Il denaro sarà così al sicuro dai radar della Agenzia delle entrate ma, venendo accantonato in un apposito fondo dell'istituto di credito a cui si appoggia, non potrà avere alcuna rendita.

La soluzione "cassette di sicurezza" prevede un accesso esclusivo al loro contenuto al cliente che ne faccia richiesta.

Appoggiarsi ad una banca estera, un istituto non soggetto alle normative italiane e non tenuto alla comunicazione di dati all'anagrafe tributaria, può essere un'ultima via percorribile.

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