Economia

Si riduce il "caro bollette". Elettricità giù del 5,4%

Il risparmio stimato per una famiglia media è pari a 125 euro l'anno. E aumenta il gas

Si riduce il "caro bollette". Elettricità giù del 5,4%

I clienti elettrici nel regime di maggior tutela dal primo di gennaio spenderanno meno in bolletta. Arera, l'Authority per l'Energia ha infatti comunicato aumenti limitati per il gas (+0,8%) e diminuzione sensibile per l'elettricità (-5,4%). Ma solo per chi è rimasto nel mercato tutelato e non è passato alle offerte luce sul libero mercato. Certo va da sè che, se ci fosse stato un aumento dell'energia elettrica, le offerte sul mercato libero magari avrebbero garantito stabilità ai prezzi. Così sarà per il gas anche se l'aumento previsto dall'Autorità è di poco conto.

Secondo Arera, però, l'aggiornamento tariffario produrrà per una famiglia tipo un risparmio di 125 euro rispetto alle tariffe dello scorso anno. Si tratta di utenti con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all'anno e una potenza impegnata di 3 kilowatt, mentre per il gas i consumi annui sono di 1.400 metri cubi.

«Nel primo trimestre 2020 ha spiegato Arera per le bollette dell'energia elettrica il calo del fabbisogno per gli oneri generali, il contenimento delle tariffe regolate di rete (trasporto e distribuzione) e le basse quotazioni delle materie prime nei mercati all'ingrosso portano ad una riduzione del -5,4% mentre ci sarà un leggero aggiustamento per il gas, +0,8 per cento».

Secondo l'unione consumatori si tratta di una buona notizia ed è una dimostrazione del buon funzionamento del mercato di tutela e di come sia stato opportuno rinviare la sua fine dall'1 luglio 2020 all'1 gennaio 2022.

«Con il mercato libero, infatti, sarebbero cessati gli acquisti sul mercato all'ingrosso dell'elettricità - hanno spiegato i consumatori- da parte di Acquirente Unico, con effetti negativi sui prezzi finali per le famiglie. Resta, comunque, urgente una riforma degli oneri di sistema». Sulle bollette elettriche, infatti, pesano oneri di sistema pari a circa 12-15 miliardi all'anno. Soldi che i consumatori pagano comunque anche in caso di consumo pari a zero. Questi oneri vanno a pagare incentivi a favore delle rinnovabili ma anche parte delle bollette di aziende «energivore» come ad esempio quelle del trasporto ferroviario.

C'è poi l'altra questione della fine del mercato tutelato a favore del mercato libero, che era fissata per l'elettricità a luglio 2016. Poi sono arrivate le proroghe, l'ultima nel decreto Milleproroghe pochi giorni fa. Da sottolineare che nel 2018 il 56% dei clienti è ancora sotto tutela.

E non è un caso visto che il mercato libero ancora non è ancora concorrenziale, resta molto opaco e garantisce meno gli utenti rispetto al mercato tutelato.

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