Siena paga ancora la "tassa" Sorgenia. Ristrutturati 560 milioni di debiti

Mps detiene ancora il 16,67% del capitale della holding del gruppo un tempo controllato dalla famiglia De Benedetti

Siena paga ancora la "tassa" Sorgenia. Ristrutturati 560 milioni di debiti

Nel febbraio 2012 Carlo De Benedetti si offrì di rilevare fino al 5% del Monte dei Paschi attraverso la controllata M&C con altri compagni di viaggio. Del resto, nel 2007 Mps aveva comprato per 33 milioni l'1,2% di Sorgenia - al tempo controllata dalla famiglia De Benedetti - valutando la società 2,7 miliardi rispetto al miliardo e mezzo stimato dagli analisti. La trattativa non andò a buon fine per un problema di prezzo e l'Ingegnere non entrò nell'olimpo dei grandi soci di Siena. Qualche anno dopo, però, è stato il Monte a diventare socio di Sorgenia, trasformando in azioni parte dei crediti. Sorgenia si era infatti indebitata per 1,8 miliardi con il sistema bancario e la sola Mps si era caricata di un terzo di quel fardello.

Nel 2015 i vecchi soci, la Cir di De Benedetti e l'austriaca Verbund, non hanno ricapitalizzato il gruppo come richiesto delle banche. Queste ultime hanno convertito l'esposizione in azioni e Mps si è ritrovata azionista della Nuova Sorgenia. Oggi il Monte detiene il 16,67% della Nuova Sorgenia Holding (più due poltrone in cda) e «strumenti finanziari partecipativi pari al 22% del totale». Ha poi direttamente lo 0,03% di Sorgenia Spa e ha sottoscritto un prestito obbligazionario convertendo, pari al 22% del totale, di quest'ultima.

Qualche mese fa il neopresidente del gruppo fornitore di energia elettrica Chicco Testa ha detto di aver restituito alle banche «poco più di 100 milioni e quest'anno abbiamo una cassa superiore ai 300 milioni. Di questi, circa 170 dovrebbero servire a tagliare il debito». Che però grava ancora sulle spalle del Montepaschi, da poco salvato dallo Stato. In un documento firmato il 1 agosto ma reso pubblico ieri sul sito della banca tra le operazioni a maggiore rilevanza con parti correlate, si legge che l'istituto senese ora ha raggiunto un nuovo accordo con Sorgenia per ristrutturare i debiti per 560 milioni.

Per Sorgenia Spa è previsto il riscadenziamento delle esposizioni a medio-lungo termine (41,3 milioni) e del prestito obbligazionario convertendo in essere (44 milioni) con revisione delle condizioni economiche, la conferma delle linee di credito operative per cassa per 27 milioni e firma per 81,9 milioni (più 13,5 milioni «utilizzabili previa specifica controgaranzia da parte di un soggetto di gradimento di Mps»). Quanto a Sorgenia Power Spa, l'esposizione verso Mps di 318,5 milioni verrà trasformata in parte in un prestito convertendo di 73,6 milioni con scadenza 31 dicembre 2027. Per la quota non convertita di 244,9 milioni è previsto il riscadenzamento al 2027.

Per Sorgenia Puglia, infine, l'accordo prevede la conferma della scadenza finale al 2021 delle esposizioni a medio-lungo termine (33,6 milioni) con nuove condizioni economiche.

CC

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