Resa dei conti, domani in consiglio di amministrazione, sulla direzione del Sole 24 Ore, mentre Roberto Napoletano gioca la carta della sua auto-sospensione da ogni incarico operativo. Il passo indietro è stato formalizzato ieri, dopo una lunga trattativa, al presidente Giorgio Fossa, che riferirà al board straordinario, appositamente riunito per esaminare la situazione dopo il deflagrare dell'inchiesta che venerdì scorso ha portato la Procura a iscrivere sul registro degli indagati dieci persone, tra cui l'ex presidente del Sole Benito Benedini, l'ex ad Donatella Treu e appunto lo stesso Napoletano.
La mossa di quest'ultimo - che rinuncia quindi a firmare il quotidiano e all'emolumento - ha l'avvallo della Confindustria di Vincenzo Boccia, socio di maggioranza del Sole con il 67,5%, almeno come soluzione immediata. I problemi però non mancano, perché già ieri la redazione lasciava trapelare di ritenere l'autosospensione non sufficiente per ritirare lo sciopero a oltranza che sta impedendo al quotidiano di essere in edicola. La redazione ha ricevuto la solidarietà dei giornalisti Rai, tramite l'Usigrai.
Il cda, a questo punto, dovrà comunque provvedere alla nomina di un nuovo direttore ad interim: si dice Alberto Orioli, che può contare sul forte sostegno all'interno del board di Luigi Abete e di Marcella Panucci, ma la scelta definitiva potrebbe cadere anche su un altro vicedirettore. Dovranno poi essere trovati i sostituti per le altre poltrone lasciate dal direttore uscente.
Il tempo stringe, perché il Sole deve andare incontro a un complesso aumento di capitale, necessario per riacquistare stabilità dopo i 60 milioni circa di rosso emersi nei nove mesi a fronte di un patrimonio piombato a 16 milioni.
Nei prossimi giorni - si pensa già mercoledì - l'amministratore delegato Franco Moscetti, chiamato a coordinarne il risanamento, dovrebbe infatti portare in cda il bilancio dello scorso anno. Una variabile decisiva per quantificare e gettare la basi della ricapitalizzazione. Operazione che Confindustria vorrebbe però limitare il più possibile, si dice a un esborso anche inferiore a 50-60 milioni, nella speranza di scongiurare così ulteriori tensioni tra le sue associazioni territoriali, da tempo in subbuglio: negli ultimi due anni il titolo del Sole 24 ore (-4,57% venerdì a 31,5 centesimi) ha perso il 63% della capitalizzazione e il 45% in 12 mesi. Da gestire c'è poi la trattativa con le banche sulla ristrutturazione del debito, che potrebbe prevedere anche una conversione, anche se tra gli istituti di credito ci sono resistenze.
Di certo compiendo un passo indietro Napoletano lascia gli incarichi per cui è finito nel mirino
della magistratura. Secondo cui la vecchia gestione del Sole avrebbe «gonfiato» le copie digitali multiple, con l'esito ultimo di far apparire migliore anche l'andamento economico del gruppo. Ora la parola torna alla Borsa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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