Il Sole da domani al test dell'aumento

Ecco i nodi del Prospetto: «Centrale il piano di rilancio»

Il Sole da domani al test dell'aumento

Prenderà il via domani in Piazza Affari l'aumento di capitale da 50 milioni del Sole 24 Ore, passo obbligato per il rilancio del gruppo editoriale guidato dall'ad Franco Moscetti e controllato da Confindustria. A fine agosto il patrimonio netto era infatti negativo per 62,5 milioni. L'associazione degli industriali guidata a Vincenzo Boccia (azionista al 67% del Sole) si è già impegnata a mettere sul tavolo almeno 30 milioni (pari all'86,7% dei propri diritti di opzione) e il consorzio di garanzia assicurerà gli altri venti, ma i punti interrogativi restano. Così come, sfogliando il corposo prospetto informativo, si scopre che sono state messe in conto «spese» per 3,5 milioni, un importo vicino al 7% di quello raccolto con la stessa ricapitalizzazione. Quest'ultima, terminerà il 16 novembre, avrà ad oggetto azioni speciali di nuova emissione, vendute a 0,961 euro l'una con un rapporto di 4 azioni speciali di nuova emissione ogni titolo ordinario o speciale detenuto.

Quanto ai rischi del rilancio in corso, il prospetto è piuttosto esplicito. «Fermo che il buon esito dell'aumento di capitale e il perfezionamento dell'operazione Formazione (ovvero la cessione del 49% della Busines School24 a Palamon Capital Partners per 41 milioni ndr) costituiscono condizioni necessarie ma non sufficienti a fini della continuità aziendale, è infatti necessario che le assunzioni poste alla base del nuovo piano si verifichino secondo le misure e i tempi strettamente aderenti a quanto pianificato».

Sotto osservazione, in particolare, ci sono i prossimi dati di bilancio, la struttura finanziaria e le attività di ristrutturazione. Il fabbisogno finanziario netto per i prossimi dodici mesi è stimato in 111,7 milioni e rimane il rischio che i flussi di cassa «attesi dalla gestione operativa siano insufficienti» a ripagare i debiti commerciali o che non sia possibile prorogare la scadenza dei debiti. Complessivamente il debito finanziario netto a di fine agosto ammontava a 62,3 milioni, in aumento dai 55,1 milioni di giugno e dai 50,7 milioni di dicembre.

Va detto che i prospetti informativi devono, per legge, tracciare gli scenari peggiori ed è quindi lo stesso Sole - che tra gennaio e agosto ha registrato una perdita di 50,5 milioni - ad ammettere che se i dati di bilancio dovessero «discostarsi in modo negativo» dalle previsioni, occorrerà «ricorrere a un ulteriore aggiornamento del piano». Non solo. Risultano fondamentale le azioni di ristrutturazione programmate da Moscetti, «con particolare riguardo all'area dell'acquisto dei beni e servizi, all'area commerciale e a quelle del rimborso spese». Il prospetto avverte poi gli investitori: in seguito all'inchiesta avviata un anno fa nei confronti di alcuni ex top manager per appropriazione indebita, rimane concreto il rischio di coinvolgimento della società (decreto legislativo 231/2001) con le conseguenti eventuali ripercussioni patrimoniali e reputazionali.

Infine le incognite connesse alle stesse tecnicalità dell'aumento: i soci che decideranno di non sottoscriverlo si diluiranno del 79,6%, l'elevata possibilità di forte volatilità dei diritti di opzione (la cui contrattazione termina il 10 novembre) e il fatto che il futuro flottante potrebbe esiguo e quindi la Borsa ancora nervosa.

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