Economia

Stop agli aiuti, Bce: "C'è rischio choc"

È incubo sofferenze. Mps apre al voto sull'azione di responsabilità per gli ex vertici

Stop agli aiuti, Bce: "C'è rischio choc"

Le banche europee rischiano ulteriori choc causati dalla pandemia. A lanciare l'allarme è stato ieri Andrea Enria (in foto), presidente del Consiglio di vigilanza bancaria della Bce, nel corso della presentazione del Rapporto 2020 davanti alla commissione per gli Affari economici di Bruxelles. In Piazza Affari intanto si scalda il dossier Mps, in vista dell'assemblea degli azionisti del 6 aprile chiamata a deliberare anche sull'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici.

«Sebbene le misure di sostegno pubblico aiutino a mitigare il rischio, la profonda recessione causata dalla pandemia dovrebbe portare a un ulteriore deterioramento della qualità degli attivi bancari», ha dichiarato Enria. Il banchiere pur ammettendo che finora c'è stato un «modesto incremento» nella crescita dei crediti deteriorati (Npl), si è detto «molto preoccupato» del rischio «di gravi choc improvvisi quando le misure di sostegno pubblico inizieranno a venir meno». Diventa fondamentale quindi riconoscere precocemente il rischio ed evitare l'accumulo di crediti inesigibili che amplificherebbero lo choc, ostacolando la ripresa. Proprio in relazione alle strategie per evitare l'accumulo degli Npl, l'Abi ha invitato le «Istituzioni Italiane» a prevedere «l'estensione del meccanismo delle garanzie pubbliche sulle operazioni di cartolarizzazione di portafogli di crediti deteriorati (Gacs)», così da «ridurre il peso dei crediti deteriorati nei bilanci delle banche e liberare risorse per poter erogare nuovo credito».

La pandemia, come notato da Enria, ha avuto ripercussioni anche sul fronte della bassa redditività degli istituti di credito, inasprendo uno scenario già complesso in cui «già prima del Covid, il rendimento del capitale era inferiore al costo stimato del capitale per la maggior parte della banche». Una possibile soluzione è il consolidamento. Le fusioni bancarie «ben pianificate», tra cui Enria cita le nozze di Intesa Sanpaolo e Ubi, «possono non solo aiutare le banche ridurre i costi, investire di più nella trasformazione digitale e dare impulso alla redditività, ma contribuiscono a eliminare la capacità in eccesso nel sistema bancario». Enria infine ha rinnovato l'auspicio sul completamento dell'unione bancaria e l'attuazione dello schema europeo di assicurazione dei depositi «per garantire che i depositanti negli Stati membri godano dello stesso livello di protezione e per sostenere l'impiego di capitale e liquidità all'interno dei gruppi bancari, soprattutto nei periodi di stress».

Tornando al Monte, ieri il board, pur ritenendo che allo stato non vi siano i presupposti, ha aperto alla richiesta del fondo BlueBell di consentire ai soci di esprimersi sull'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola.

Giuseppe Bivona, fondatore di BlueBell, ha però presentato una seconda mozione per mettere ai voti anche un'azione di responsabilità contro l'attuale cda di Mps per non aver interrotto la prescrizione nei confronti degli ex vertici.

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