La stretta sul reddito grillino: salta a chi non ha il green pass

Addio al reddito di cittadinanza a chi non partecipa ai Puc perché sprovvisto di green pass: basta un'assenza per far saltare tutto. Ecco cosa dice il Ministero del Lavoro

La stretta sul reddito grillino: salta a chi non ha il green pass

Il green pass, prima o poi, arriva a "cascata" su tutti gli aspetti della quotidianità (com'è giusto che sia): non hai il certificato verde? Bene, puoi dire addio al reddito di cittadinanza.

Cosa dice il Ministero del Lavoro

Oltre a cercare lavoro e non bivaccare sul divano, chi percepisce il reddito è obbligato a partecipare ai Puc, i cosiddetti Progetti utili alla collettività nel Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. Va da sé che, chi non avesse il green pass, non potrebbe prenderne parte risultando "assente ingiustificato": in questo modo, anche l'assenza di un solo giorno fa scattare la decadenza del RdC e addio per sempre. Lo stabilisce il Ministero del Lavoro nella nota n. 8526/2021. "Il beneficiario che non intende dotarsi del green pass si può suggerire di rinunciare al RdC per evitare la decadenza (in tal caso la nuova domanda può essere presentata dopo 18 mesi)". Insomma, meglio pensarci due volte o effettuare un tampone ogni 48 ore a proprie spese come stabilisce la legge (preparandosi psicologicamente all'obbligo esteso anche per i primi mesi del 2022).

Ricordiamo che il certificato verde è operativo dal 15 ottobre ed è stabilito dall'articolo 3 del Decreto legge 127/2021 che lo estende a tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato. L'estesione vale anche se il beneficiario partecipa ai Puc delle scuole: è obbligato ad esibire il green pass o le eventuali certificazioni che lo rendono esente dalla campagna vaccinale.

L'essere no vax non è una giustificazione

L'assenza ingiustificata dai Progetti per la collettività, fino al 31 dicembre, potrebbe far saltare così il reddito grillino. Come riporta ItaliaOggi, la misura è valida anche per chi si dichiara "no vax", come è scritto sul Decreto Ministeriale del 22 ottobre 2019 che regola i Puc: un solo giorno di assenza ingiustificata e il reddito sparirà. A quel punto, si potrà ripresentare domanda soltanto quando si ha il certificato o quando questa non sarà più obbligatoria per legge.

Cosa dice la Legge di Bilancio

Come ci siamo occupati al Giornale.it, la nuova Legge di Bilancio prevede numerose novità sul reddito di cittadinanza. Innanzitutto, i beneficiari che non lavorano riceveranno meno soldi e saranno ridotte il numero di offerte di impiego che potranno essere rifiutate senza rischiare sanzione. Dal 2022, poi, al secondo no la carta del reddito di cittadinanza verrà automaticamente disattivata (oggi se ne possono rifiutare tre).

Non solo, ma sono previsti anche mini-tagli agli assegni: dopo 6 mesi, verrà ridotta di 5 euro ogni mese fino a quando uno dei componenti del nucleo familiare interessato dalla decurtazione non troverà un lavoro. In pratica, le famiglie rischiano di perdere 60 euro ogni anno, una cifra che equivale a un taglio della prestazione in media superiore al 10%. Insomma, il tempo delle "vacche grasse" è finito.

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