Economia

Superbonus, cambia tutto: ecco chi non lo avrà più

La scelta del governo di dare una sforbiciata alle misure di sostegno economico era già stata anticipata da tempo. I costi per lo Stato sono elevati

Superbonus, cambia tutto: ecco chi non lo avrà più

Sì alla proroga del Superbonus 110% fino al 2023, ma solo per i condomini e le case popolari. Le abitazioni unifamiliari non potranno più usufruire dell’incentivo e, quindi, una grossa fetta di proprietari di ville e alloggi singoli resteranno fuori dalla misura promossa dal governo. Lo ha deciso la cabina di regia nella riunione di ieri in vista dell’approvazione della manovra economica da 23 miliardi di euro. Salvi, invece, e sempre per tre anni, il credito d'imposta al 50% e quello al 65% per ristrutturazioni e riqualificazione energetica. Niente da fare per il bonus facciate al 90% che rientrerà nelle altre misure prorogate. La decisione dell’esecutivo ha mandato su tutte le furie le forze politiche di maggioranza che insistono, in particolare, nel mantenere l’incentivo anche per le abitazioni unifamiliari.

La scelta del governo di dare una sforbiciata alle misure di sostegno economico era già stata anticipata da tempo, d’altronde è evidente che i costi per le casse dello Stato sono notevoli e continuare a mantenere in vita tutti i bonus previsti durante il periodo più critico della pandemia significava renderli non sostenibili a medio e lungo termine. Il Movimento 5 Stelle e il Pd sono le forze politiche più deluse dall’esito della riunione della cabina di regia. “Siamo attoniti e insoddisfatti, si tratta di una decisione assurda e inaspettata”, ha dichiarato il senatore dei pentastellati Gabriele Lanzi, membro della commissione Industria, Commercio e Turismo.

Secondo il parlamentare, sostenuto anche dal collega senatore Vincenzo Santangelo, il governo aveva escluso questo tipo di intervento che potrebbe frenare gli effetti economici positivi di una misura che continua a generare un risultato moltiplicatore per l'intero settore edile. Con la proroga per i soli condomini, infatti, sarebbero tanti i cittadini che non potrebbero più beneficiare del Superbonus, la maggior nei piccoli centri urbani. "Mi auguro – ha detto il presidente della commissione Attività produttive della Camera del Deputati, Martina Nardi, esponente del Pd – che il governo non voglia penalizzare i piccoli territori a vantaggio delle grandi città. Tutti i bonus, compresi quelli per gli interventi antisismici e per le facciate, sono un fattore determinate dell'aumento di Pil. E il Paese ha bisogno di crescere”.

Il Superbonus consente una detrazione del 110% che si usufruisce sulle spese sostenute dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali e, per la parte di spesa sostenuta nell'anno 2022, in quattro quote annuali di pari importo.

L’incentivo si ottiene una volta effettuato perlomeno uno degli interventi previsti dalla normativa, ossia l’isolamento termico dell’edificio o la sostituzione degli impianti termici con un sistema centralizzato.

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