Giannino della Frattina
Milano La scadenza è per fine giugno, ma la partita per la presidenza di Fondazione Fiera Milano si sta già giocando in questi giorni. E a sentire lo spessore dei nomi che cominciano a girare nei Palazzi, si capisce quanto, mai come questa volta, alla scelta venga attribuito un ruolo strategico. Perché nella pancia della Fondazione, non solo c'è una buona fetta (oltre il 62%) di Fiera Milano spa, che gestisce il business fieristico, ma anche un'area fondamentale per lo sviluppo urbanistico di Milano come il Portello (dove il Milan avrebbe voluto costruire il suo iper tecnologico nuovo stadio) e una partecipazione del 27% di Arexpo, la società che si dovrà occupare della riqualificazione del milione di metri quadri a Rho-Pero dove si stanno smantellando i padiglioni dell'Expo.
Un progetto a cui tiene particolarmente il governatore della Lombardia Roberto Maroni che presiede la giunta degli assessori a cui per statuto spetta la scelta del presidente (sentito il sindaco di Milano e le associazioni imprenditoriali), prima di sottoporlo all'approvazione del consiglio regionale. E il candidato di Maroni potrebbe essere un fedelissimo leghista come il sindaco uscente di Varese, l'avvocato Attilio Fontana già membro del cda di Fiera Milano con la benedizione della Lega di rito maroniano. Ma sembra che a Maroni potrebbe non dispiacere anche la nomina di Giorgio Squinzi che, dopo aver appena ceduto la guida di Confindustria, avrebbe preso contatti con Silvio Berlusconi per tentare la scalata alla Fondazione. Una carica da accoppiare alla presidenza del confindustriale Gruppo 24 Ore, secondo lo schema già utilizzato dall'attuale presidente Benito Benedini che liberato dell'incarico nel gruppo editoriale sarebbe convinto di poter dedicare ora ancor più energie alla Fondazione. E punta quindi a una riconferma, non semplice, non potendo più contare sull'appoggio di Maroni che fu fondamentale per la sua elezione.
Ma a lavorare alla nuova nomina c'è un altro pezzo grosso come il presidente di Confcommercio Carluccio Sangalli che punterebbe sull'ex presidente di Assolombarda Alberto Meomartini. E da Assolombarda verrebbe anche la candidatura forte del suo presidente, il numero uno del gruppo industriale Techint Gianfelice Rocca. Con un passato al vertice di Fiera spa, invece, avanza anche la candidatura dell'ex presidente Michele Perini.
Una partita che si intreccia con le elezioni comunali che a Milano entrano nel vivo. Il governatore Maroni, infatti, sarebbe parecchio irritato dalla volontà del sindaco uscente Giuliano Pisapia di accelerare i tempi della nomina.
Chiaro che se, come spera Maroni, a vincere potrebbe essere il candidato del centrodestra Stefano Parisi, la partita per trovare un accordo tra Regione e Comune potrebbe essere molto più semplice. Di qui la sua richiesta di rinviare tutto, per evitare che a decidere sia un sindaco in scadenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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