L'offerta di Telefonica a Gvt in Brasile per 6,7 miliardi di euro potrebbe portare a nuovi assetti azionari per Telecom Italia. L'unione con Gvt metterebbe le ali a Vivo, il primo operatore mobile del Paese sudamericano controllato da Telefonica, che ha 79 milioni di utenti contro i 73 di Tim Brasil, che fa capo a Telecom. E anche se ieri l'ad Marco Patuano, in occasione della presentazione dei conti semestrali ha detto che non saranno fatte contro offerte avventate, pare che già qualcosa stia bollendo in pentola.
Patuano, secondo indiscrezioni, starebbe lavorando per convincere Vivendi, la società a cui fa capo Gvt, a stringere un'alleanza a tutto tondo con Telecom per vendere i contenuti della sua pay tv, Canal Plus, sulle reti in fibra dell'ex monopolista italiano. E anche Marco Fossati, patron di Findim, che ha il 5% della società, in un comunicato ha chiesto di procedere subito con questa soluzione. Findim ritiene che «il futuro, nel mercato brasiliano e in quello domestico, passi attraverso una forte alleanza industriale, e un conseguente cambio dell'assetto azionario, che metta in condizione Telecom di poter offrire servizi quadruple play ai propri clienti». In campo potrebbe scendere anche Mediobanca, come advisor se non regista dell'operazione, essendo legata sia a Telecom, di cui ha ancora circa l'1%, sia a Vincent Bollorè, il patron di Vivendi. Il finanziere bretone è infatti il primo socio privato di Mediobanca e dunque, in presenza di un serio piano industriale che garantisca sviluppo anche alla sua Canal plus, potrebbe diventare socio e partner di Telecom. Certo è che il tempo stringe. La proposta dovrà essere presentata prima del cda di Vivendi che ha tempo fino al 3 settembre per rispondere a Telefonica. «Sarà difficile - dice Lombardi, presidente di Asati, che ieri ha duramente criticato in un comunicato l'inerzia del management e del cda di Telecom - controbattere una proposta da 6,7 miliardi». Insomma, Telefonica forte dei suoi 24 miliardi di ricavi semestrali prodotti da 300 milioni di clienti (tra fisso e mobile), contro i 10,5 di Telecom comunicati ieri (con circa 100 milioni di abbonati), ha puntato in alto, pronta a sconfiggere i rivali di Tim Brasil sul campo del business. Telecom dovrà ora agire anche per reperire le risorse per una controfferta. Una strada potrebbe essere la conversione delle risparmio, che frutterebbe circa un miliardo, e la vendita delle torri di trasmissione.L'ex monopolista, stavolta, potrebbe anche contare sull'interesse del governo. Il presidente di Cdp, Franco Bassanini, e il sottosegretario alle Tlc, Antonello Giacomelli, hanno infatti affermato che il governo valuterà la situazione con l'obiettivo di difendere l'interesse nazionale. Una strada potrebbe essere lo scorporo della rete, che vedeva tra i maggiori oppositori proprio il patron di Telefonica, César Alierta, che frutterebbe a Telecom risorse fresche da investire e una maggiore libertà sul fronte delle possibili alleanze. Pare, dunque, che finalmente su Telecom ci saranno novità, anche perché il trend dei ricavi in calo non è facilmente invertibile, anche se il fatturato del mercato domestico è migliorato rispetto ai tre mesi precedenti. Sono stati invece confermati i tempi per la cessione della controllata Argentina a Fintech il cui perfezionamento è previsto per il 12 agosto.
Sul fronte dell'operazione Telefonica-Gvt il ministro delle Tlc brasiliano, Paulo Bernardo, ritiene che possa rappresentare una concentrazione nel settore e che dovrà essere vagliata da Cade e Anatel. Il ministro ha spiegato che nella regione di San Paolo, Telefonica dovrà cedere le attività di Gvt, essendo presente con servizi di tlc fissa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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