Telecom diventa anche «virtuale» e sfida Iliad

Nuovo marchio accanto a Tim. Giù il debito grazie al convertendo

Maddalena Camera

Telecom Italia taglia il debito di 1,3 miliardi con la conversione del prestito convertendo, e lancia la sfida a Iliad, diventando anche un operatore mobile «virtuale». Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo e Giuseppe Recchi è infatti pronto a convertire il 15 novembre i bond del prestito da 1,3 miliardi del 2013 che doveva servire a Telefonica per prendere il controllo della società.

Poi però tutto è cambiato: Telefonica ha ceduto la sua quota in Telecom a Vivendi (da cui ha acquistato la brasiliano Gvt), che è così diventata l'azionista di maggioranza. Il bond sarà convertito sulla base del rapporto in azioni che rappresentano l'11,2% del capitale ordinario. Il prezzo di conversione è di 0,7634 euro.

«Con l'operazione - ha spiegato la società- il debito di Telecom scenderà di 1,3 miliardi a 25,4 miliardi, rispetto al livello indicato a fine settembre nei conti dei primi nove mesi». Sulla base dei termini e condizioni del prestito saranno attribuite 1,6 miliardi di nuove azioni ai possessori dei bond che hanno consegnato la comunicazione di conversione e 5 milioni di nuove azioni in relazione ai bond per i quali non sia stata consegnata la comunicazione di conversione.

Ieri intanto i titoli Telecom sono scesi del 2,39% in Piazza Affari. Le azioni risentono della prospettiva di un rialzo dei tassi, diventata più concreta dopo l'elezione di Donald Trump. A condizionare i corsi anche un report di Credit Suisse, nel quale la banca d'affari raccomanda cautela, dato che il contesto della telefonia mobile italiana rimane «vulnerabile» a causa della forte concorrenza che vedrà anche l'arrivo di un nuovo operatore mobile.

Per questo Telecom rispetto alla sbarco di Iliad, l'operatore francese a basso costo, si sta portando avanti. La società ha infatti deciso di far nascere, accanto a Tim, un secondo marchio per la telefonia mobile «no frill» ossia senza servizi aggiuntivi, completamente indipendente e complementare al primo. Si tratterà di un operatore mobile virtuale che opererà, ovviamente, sulla rete della stessa Tim a partire dai primi mesi del 2017.

Per far questo la società userà la piattaforma di Noverca, già operatore virtuale che faceva capo a Intesa Sanpaolo e che è stata comperata dalla stessa Telecom, nei mesi scorsi, da Acotel. Una mossa indubbiamente non facile da gestire per un operatore ex-incumbent come Telecom Italia.

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