I contenuti saranno assolutamente necessari per lo sviluppo del business delle compagnie di telecomunicazioni. Lo spiega, in un'intervista a Radio 24 , Tarak Ben Ammar, finanziere franco-tunisino da sempre molto presente in Italia e consigliere, in quota Mediobanca, di Telecom. Ben Ammar conosce bene dunque il mondo delle tlc ma soprattutto quello dei contenuti televisivi ed ipotizza un possibile accordo tra Telecom e Mediaset.
«Tutte le grandi compagnie di telefonia fissa e mobile hanno bisogno del cosiddetto «quadruple play», ossia devono fornire telefonia fissa, mobile, Internet e televisione. Proprio per questo i contenuti saranno necessari. E dato che Telecom Italia ha già un accordo con Sky, ne farà presto uno anche con Mediaset».
Su questo fronte Mediaset non è certo rimasta a guardare. La società televisiva ha infatti incontrato tutti gli operatori di telecomunicazioni per verificare quali possano essere le possibilità migliori. Mediaset ha già un accordo con Vodafone che, per le connessioni mobili con la nuova rete ultraveloce Lte, permetterà agli utenti di vedere per sei mesi gratuitamente i film proposti da Infinity, il servizio on demand via Internet proposto dall'azienda di Cologno Monzese.
Non c'è dubbio comunque che l'arrivo dei collegamenti a banda ultralarga cambieranno ancora il modo di vedere la tv. Tanto che Ben Ammar si è spinto addirittura a parlare di un eventuale accordo tra Mediaset e Sky: «I gruppi di media, in futuro, con le piattaforme digitali dovranno trovare un accordo per operare in più settori - ha detto - E credo che qualcosa dovrà succedere anche in Italia. Io farei di tutto, se possibile, perché ci sia una piattaforma e non due». La tv a pagamento via satellite di Rupert Murdoch, che in Italia ha circa 4,7 milioni di abbonati, spera, tramite l'accordo con Telecom, di riuscire a vendere i suoi contenuti anche a chi non è provvisto di parabola, e non la può installare per i motivi più diversi. L'offerta combinata tra Telecom e Sky per contenuti e collegamento a banda ultralarga dovrebbe essere pronta per la prossima primavera. Quanto alla rete Telecom, Ben Ammar ha specificato che, secondo lui non dovrebbe essere scorporata. «Però - ha aggiunto - si può pensare a Telecom anche scorporata dalla rete, perché è solo in Italia che l'operatore è privato con la rete privata. Telecom era pubblica, è stata privatizzata da un governo. Ma adesso non si può dire agli investitori che hanno messo decine e decine di miliardi: «Scusate, ci siamo sbagliati, la scorporiamo».
Ben Ammar si riferisce comunque alla rete in rame, capillare ma anche destinata ad essere superata da quella in fibra ottica.
Su questo fronte Telecom ha fatto un'offerta al fondo F2i per l'acquisto del 53% di Metroweb, la rete in fibra di Milano, che dovrebbe essere il veicolo per lo sviluppo della banda ultralarga in Italia. È infatti rispuntata l'idea di creare una sola società che affitta la rete in fibra a tutti gli operatori dando un ruolo cardine a Cdp, la Cassa Depositi e Prestiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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