L'ad Marco Patuano difende Tim Brasil. Se anche la controllata brasiliana finirà venduta ciò che resterà di Telecom Italia finirà in un merger con Telefonica. Ma difendere Tim Brasil non sarà facile. Lo spiegano gli analisti e anche il direttore finanziario della società spagnola, Angel Vila. «A mio avviso i soci italiani - ha detto Vila- aspetteranno, per uscire da Telco, la finestra prevista del 2015».
Patuano ha però spiegato che «Telefonica non può comprare il 100% di Telco se prima Tim Brasil non sarà venduta». Va da sè dunque che la cessione della controllata brasiliana è stata solo rimandata. Intanto, per fare cassa si vendono asset tra cui le torri di trasmissione in Italia e Brasile. Circa 20mila siti che potrebbero far incassare a Telecom circa 2 miliardi. Un altro miliardo (di dollari) verrà dalla vendita della quota di Telecom Argentina al fondo Fintech, mentre il quarto miliardo arriva dal convertendo da 1,3 miliardi che ieri ha fissato la forchetta di prezzo tra 0,68 e 0,83 euro ad azione. Un'operazione che ha mandato su tutte le furie sia i piccoli azionisti di Asati sia i sindacati che hanno accusato Telecom di voler favorire i grandi soci Telco. Il convertendo, dicono, è un aumento di capitale che, a differenza delle azioni, sarà, comunque vadano le cose, remunerato al 6,1%.
Al mercato comunque il piano non è piaciuto: anche per effetto del convertendo il titolo è sceso del 5,5%. Telefonica ha comperato il bond investendo 103 milioni. «Abbiamo partecipato - ha detto Vila- Pensiamo sia importante dare stabilità a Telecom. Siamo interessati a creare valore e sostenere il management, il piano presentato va nella direzione giusta». Per ora dunque il Brasile è salvo e ci sono 4 miliardi da investire nelle nuove reti ultraveloci a fibra ottica e in innovazione. Quanto a Tim Brasil, per Patuano, è un asset strategico. E non potrebbe essere altrimenti, visto che utili e ricavi in Italia sono previsti in calo anche per i prossimi tre anni. Quindi solo il Brasile - dove la crescita c'è, anche se più contenuta rispetto al passato - continua a mantenere i conti in equilibrio. «Il cda di Telecom non si attiene ai desiderata di Telco o Telefonica - ha detto l'ad - il nostro interesse è di continuare ad investire in Brasile». Una dichiarazione che fa a pugni con le previsioni di Telefonica sull'uscita dei soci italiani nel 2015. E dunque, prima di quella data, Tim Brasil dovrà essere venduta altrimenti la cessione delle quote Telco sarà impossibile. Sul fronte dei conti, per Fitch, il convertendo e le dismissioni non ridurranno l'indebitamento mentre il rating dipende dalla capacità di rallentare la flessione del margine lordo sul mercato domestico. Circa il dividendo, che potrebbe essere cancellato, Patuano ha spiegato che non sono ancora state prese decisioni definitive.
Lo scontro in assemblea, tra Fossati e l'attuale board comunque ci sarà. La data è già fissata: il 20 dicembre.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.