La Consob passa all'azione per verificare le procedure su alcune decisioni prese da Telecom Italia. Così, ieri, Consob e Guardia di finanza hanno ispezionato le sedi di Roma e Milano della società di tlc. Consob era già intervenuta in agosto inviando a Telecom domande particolareggiate su conti e gestione dopo la fuga di notizie sulla trimestrale girate a un quotidiano dal consigliere Elio Catania, che ha dato le dimissioni a settembre. Ora vuole però verificare, acquisendo direttamente i documenti, se le decisioni prese dal cda Telecom negli ultimi giorni siano state influenzate dalla sempre maggiore presenza di Telefonica in Telco. Al centro della questione c'è la vendita della quota di Telecom in Argentina e l'emissione di un bond convertendo da 1,3 miliardi di euro. C'è però anche un altro fronte, forse ancora più corposo, dato che la magistratura ha aperto un'inchiesta, per ora, a carico di ignoti. Ed è quello che riguarda direttamente l'acquisizione di Telco da parte di Telefonica. E l'attenzione degli inquirenti è concentrata anche sulle informazioni acquisite dalla Consob in merito a questa vendita. Un tema caro a Giuseppe Vegas, il presidente dell'autorità di Borsa che in ottobre, dopo un'audizione al Senato, si era posto la domanda se il sovrapprezzo concesso da Telefonica ai soci Telco, che ha pagato 1,1 euro quando l'azione in Borsa era a 0,59, non includesse un premio di controllo. Domande che, evidentemente, non hanno mai trovato risposte soddisfacenti e, dunque, ora Consob, anche dopo gli esposti presentati dai piccoli azionisti di Asati, ha deciso di passare all'azione acquisendo direttamente tutta la documentazione. Telecom non ci sta dichiarando di aver sempre operato correttamente. Ovviamente non la pensano così i piccoli azionisti e neppure il primo azionista privato di Telecom, Marco Fossati, che con Findim controlla il 5% della società. Fossati lamenta di non aver ricevuto proposte di acquisto del convertendo, che renderà il 6,1%, che invece è stato comperato da Telefonica per oltre 100 milioni e anche dal fondo Blackrock, che di Telecom ha il 5%, per 200 milioni.
Sullo sfondo c'è sempre la proposta di legge per obbligare all'Opa chi prende il controllo di una società anche senza arrivare a controllare il 30% del capitale. Ma fino a quando la proposta non sarà legge Telefonica non sarà obbligata all'Opa. Ieri Asati se l'è presa anche con Assogestioni. «Dovrebbe rappresentare le minoranze - spiega Asati- ma l'associazione, fino a martedì presieduta da Domenico Siniscalco, ha quasi sempre optato, in assemblea azionisti, a favore del gruppo di controllo di Telecom».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.