Scorporo e switch off sono termini impronunciabili. Lo spiega il sottosegretario alle tlc Antonello Giacomelli nel corso dell'audizione alla Camera dei deputati di Marco Patuano ad di Telecom Italia. Il governo insomma cerca il compromesso con Telecom per portare a casa il risultato: ossia dare a tutti, in Italia, la possibilità di accedere a collegamenti a Internet a banda larga ad almeno 30Mb, con un 85% che potranno collegarsi fino a 100Mb entro il 2020.
Si sa che il governo per far questo ha accarezzato l'idea dello switch off della rete in rame, lo spegnimento insomma, per rimpiazzarla con la più efficiente infrastruttura in fibra. «Non parliamo di switch off - ha puntualizzato Giacomelli- ma di «migrazione progressiva concordata». L'idea che ci sia un momento obbligatorio per legge mi pare una misura estrema e non è in questo piano».
Patuano ha però ribadito la volontà di Telecom a restare proprietaria della sua rete. «A oggi la necessità di separare la rete noi non la vediamo - ha detto Patuano -. La nostra posizione è che la rete debba essere neutrale più che societarizzata». Vero è che in nessun paese europeo, ma neppure del mondo, la rete dell'ex-monopolista è finita scorporata. Ad oggi Telecom opera sotto la sorveglianza di un organo indipendente che garantisce a tutti gli operatori concorrenti le stesse prestazioni e qualità del servizio. E lo stesso Telecom vorrebbe fare per la fibra. La trattativa con Metroweb si è arenata perchè l'ex-monopolista vuole essere socio di maggioranza. Ora la fase è molto delicata perchè la fibra fino in casa, il sogno del governo, richiede investimenti intensi con prospettive di ritorno molto scarse. In compenso, è chiaro che chi si metterà a costruire questa rete dovrà aprirla agli altri operatori senza però avere certezza delle tariffe che potranno essere richieste. L'ammodernamento della rete comunque è necessaria. Telecom già ad aprile lancerà la sua offerta a 50Mb in 130 città italiane. E, sempre ad aprile verrà lanciata la sua offerta con Sky mentre Patuano ha confermato i contatti con Mediaset per la piattaforma di tv a pagamento Premium e anche con Netflix, il campione Usa della tv via Internet. Ma è la circolazione dei dati che richiederà sempre maggiore larghezza di banda. Basta pensare che il nuovo «orologio» digitale lanciato da Apple, l'iPhone Watch, si connetterà, tramite smartphone, decine di volte alla rete per scaricare e caricare dati in tempo reale.
Ieri Giacomelli ha spiegato anche che il governo è in attesa dell'Antitrust prima di tornare a esprimersi sull'Opa lanciata da Ei Towers su Ray
Way. «Nel mondo prevalgono due modelli - ha ricordato Giacomelli - uno in cui c'è l'esistenza di un operatore puro e un altro in cui abbiamo la presenza del pubblico, che garantisce lo stesso tipo di servizio al mercato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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