Telecom a un passo dalla spazzatura

Nuova tegola per Telecom Italia. Dopo le svalutazioni che hanno pesato sui conti dei primi sei mesi e la causa miliardaria intentata da Vodafone per pratiche anticoncorrenziali, ieri Fitch ha abbassato il rating di lungo termine a «BBB-» da «BBB», con outlook negativo.
Si tratta dell'ultimo gradino prima che le obbligazioni emesse dalla società vengano considerate a livello «spazzatura».
Un'ulteriore bocciatura comporterebbe notevoli difficoltà per il gruppo guidato da Franco Bernabè, che è gravato da 28 miliardi di debito e ricorre molto spesso al mercato con emissioni obbligazionarie. Tanto che, da qui al 2015, saranno in scadenza titoli per circa 1,8 miliardi di emissioni in euro e 5,6 miliardi in dollari.
«Il taglio - ha spiegato l'agenzia di rating - riflette il peggioramento delle condizioni operative nel mercato domestico a causa della pressione normativa, della guerra dei prezzi nel settore mobile e della debolezza del contesto economico». E, dunque, per Fitch l'erosione della generazione di cash flow sembra destinata a continuare nel 2014. L'agenzia nota, d'altro canto, che i risultati del semestre e le indicazioni fornite per l'esercizio 2013 sono inferiori alle stime e che il trend di ricavi ed Ebitda saranno probabilmente peggiori rispetto a quelli del 2012. Inoltre, la guerra dei prezzi nel mobile non dà segnali di rallentamento e le ricadute della debolezza dell'economia italiana potrebbero persistere nel 2014. Fitch ha messo anche in risalto l'erosione della flessibilità finanziaria derivante dalle crescenti pressioni sul mercato domestico, la principale fonte di cash flow per il gruppo.
Il downgrade era comunque atteso dopo le pesanti svalutazioni, ma comunque anche ieri il titolo ha sofferto chiudendo a -2,2 per cento. Fitch, in questo modo, si è posta in linea con l'altra agenzia, Standard & Poor's, che ha affibbiato a Telecom il rating «BBB-» con outlook stabile. Mentre l'outlook negativo di Fitch riflette le preoccupazioni per l'assottigliamento del «cuscinetto» finanziario utile per fare fronte a futuri shock nel business.
Fitch segnala anche il limitato contributo che giunge dalle attività brasiliane in termini di margine operativo lordo e che la crescita dei ricavi, quest'anno e il prossimo, probabilmente sarà frenata dal rallentamento dell'economia del Paese latinoamericano, come anche dall'indebolimento della moneta locale, il real.
La liquidità resta però solida, cosa che dovrebbe permettere alla società di far fronte alle scadenze fino al 2015. E infatti ieri la banca d'affari Barclays, in un report, ha comunque confermato il target price sul titolo a 0,57 euro.


«Nonostante le difficili condizioni economiche in Italia, Telecom sta mantenendo il suo più importante obiettivo, la riduzione del debito - ha spiegato Barclays - anche se la discesa del rapporto tra debito e margine lordo sarà limitata, a causa della forte concorrenza sui prezzi».

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