Nuovo cda per Telecom ieri a Milano. Oltre ai temi attesi, è arrivata anche una anticipazione sui conti 2013 che verranno resi noti il 6 marzo prossimo. Secondo quanto emerso, Telecom non ha problemi a centrare gli obiettivi di debito e margine operativo lordo, ma i ricavi potrebbero essere in calo, con una performance «lievemente inferiore all'obiettivo diffuso a febbraio anche per effetto delle dinamiche competitive e delle mutate condizioni regolatorie nazionali». Per la società non si tratta però di un profit warning. Il calo infatti impatterebbe solo sui ricavi mentre i margini lordi beneficerebbero del taglio dei costi. Tra le novità c'è anche la nomina di Aldo Minucci, che siede da 7 anni nel cda di Telecom, già vice presidente a interim, al ruolo di presidente. Ma solo per tre mesi. «Sarò presidente con un ruolo di garanzia per tutti - ha detto Minucci -. Dopo l'assemblea è improbabile che resti perché c'è la necessità di dare più spazio a personalità indipendenti. Ed è una scelta che non va enfatizzata: è solo la naturale prosecuzione del lavoro che stavo già facendo come vicario dopo le dimissioni di Franco Bernabè». Il nuovo incarico non avrà, comunque, ripercussioni sulla sua presidenza all'Ania. La scelta di Minucci pare naturale in un momento di grande cambiamento per la società telefonica in cerca di nuove identità sia dal punto di vista dell'azionariato sia da quello della governance interna.
A questo proposito, in attesa che l'assemblea di aprile rinnovi tutto il cda , i riflettori si spostano sul consiglio previsto per il 27 febbraio quando dovrebbero essere apportate aggiustamenti e modifiche allo statuto in tema di governance. In pratica si fa quanto richiesto da Marco Fossati, appoggiato nell'intento dai fondi di investimento grandi azionisti di Telecom, che chiedono un cda più indipendente da Telco. Quanto ai temi attesi il cda ha approvato all'unanimità la procedura rafforzata per l'eventuale cessione di Tim Brasil. Si applicherà anche ad eventuali operazioni su asset o rami d'azienda per un valore superiore a 2 miliardi di euro. La nomina di Minucci non modifica in nessun modo le deleghe in capo all'ad Marco Patuano, impegnato in una difficile partita e alla ricerca di consensi per una sua nuova nomina al vertice della società nell'assemblea del 16 aprile prossimo.
Ieri intanto il cda di Ti Media ha deciso la riduzione del capitale sociale in proporzione alle perdite stimate in 150 milioni.
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