Telecom stringe sulle nozze con Oi

Il cda dà mandato a Recchi e Patuano per far crescere Tim Brasil, cedute le torri per 900 milioni. Offerta a F2i per Metroweb

Telecom stringe sulle nozze con Oi

Cinque ore di cda e altrettante per stilare il comunicato, uscito dopo le 22 per rispettare la chiusura della Borsa brasiliana dove è quotata la controllata Tim Brasil. Per Telecom si è trattato di un cda importante, anche se molti consiglieri, in realtà, non sono volati a Roma per la riunione ma si sono collegati in videoconferenza.

Alla fine, però, il risultato è arrivato. L'ad Marco Patuano e il presidente Giuseppe Recchi hanno ottenuto un mandato esplorativo per verificare le ipotesi di crescita in Brasile. Il mandato, dunque, è soltanto esplorativo e prima di presentare eventuali offerte, il management, che sta già lavorando all'opzione con Btg Pactual come advisor, dovrà ripassare per il consiglio e soprattutto per i consiglieri indipendenti (9 su 13) chiamati a esercitare uno stretto controllo sui manager come è buona regola delle public company . In Brasile l'ipotesi è la fusione tra Tim Brasil, secondo operatore mobile, e Oi, quarto nel mobile e primo nel fisso. Un'operazione difficile perché, oltre a Telecom, anche Oi ha un debito pesante, 15 miliardi. Per contro, in una situazione dell'azionariato non completamente definita, è difficile che Telecom possa decidere un aumento di capitale. I soci Telco (Generali, Intesa, Mediobanca e Telefonica) hanno infatti deciso lo scioglimento, ma sono ancora azionisti. Generali ha infatti il 4,3%, mentre Intesa e Mediobanca l'1,6% ciascuna. Più cospicua la quota di Telefonica, circa il 15%, ipotecata però tra un bond convertibile e circa l'8% conferito a Vivendi al momento della trattativa per Gvt. La società francese, però, non è ancora in possesso della quota in quanto tutta l'operazione di fusione tra Gvt e Vivo, il primo gestore della telefonia mobile brasiliana posseduto da Telefonica, sta attendendo le autorizzazioni di rito. Ieri, comunque, Oi alla Borsa di San Paolo ha segnato un rialzo del 7% ed è salita anche Tim Partecipacoes del 2,5%. Non c'è dubbio che le cose in Brasile vadano meglio che in Italia. Ieri Tim Brasil ha ceduto 6.500 torri di trasmissione al colosso del settore America Tower, per circa 900 milioni di euro. La vendita è stata annunciata ieri sera al termine del cda di Tim Brasil che, dall'operazione uscirà patrimonialmente rafforzata, ma che dovrà far fronte a investimenti straordinari dopo l'acquisto delle nuove frequenze per la realizzazione di una rete mobile a banda ultralarga. Ci vorranno, però, diversi mesi per le autorizzazioni di rito. Quanto a Metroweb, la rete in fibra ottica di Milano che al momento appare molto contesa, Telecom ha confermato di aver presentato un'offerta non vincolante per l'acquisto del 53,8% detenuto dal fondo F2i.

Sulle cifre non c'è l'ufficilità, ma si parla di un'offerta da circa 400 milioni. Le difficoltà, però, non mancheranno anche in questo caso. La cessione di Metroweb a Telecom comporterebbe, infatti, problemi di antitrust che potrebbero essere superati mettendo alcuni paletti alle tariffe per l'uso della rete da parte degli operatori concorrenti. Ipotesi, questa, che certamente non piacerebbe a Telecom.

Inoltre, anche Vodafone potrebbe fare un'offerta, facendo lievitare il prezzo di Metroweb, anche se il gestore mobile preferirebbe Fastweb che ha già oltre 1 milione di clienti a banda larga e, soprattutto, possiede la preziosa parte di rete in fibra che entra direttamente in casa dei clienti.

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