Telecom verso un'assemblea record

Telco potrebbe anche finire in minoranza nell'assemblea Telecom di dopodomani. Si tratta soltanto di un'ipotesi anche se sostenuta dai numeri. Fino a oggi, infatti, ha chiesto di partecipare ben il 53,8% del capitale (quota che può anche aumentare) e dato che la fiducia si rinnova con la maggioranza dei presenti, il 22,4% di Telco, la holding di controllo, non basta più. E sarà anche difficile che Blackrock, che detiene il 4,8% dei diritti di voto, si schieri con Telco. Molto probabilmente il fondo Usa, su cui pende il sospetto di manipolazione informativa, si asterrà. Certo la mozione presentata dalla Findim di Marco Fossati, ossia la revoca del consiglio, difficilmente sarà approvata ma, questa volta, data l'alta quota di partecipazione, Telco potrebbe anche non avere i numeri.
Domani la holding - tra i soci ci sono Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Generali e naturalmente Telefonica che, dopo l'aumento riservato da 324 milioni è salita al 66% - ha previsto un cda per decidere in merito al voto da esprimere su numero, emolumenti e termine del consiglio del gruppo telefonico. Telco, spiega in una nota emessa su richiesta Consob, deciderà anche se proporre un elenco di nominativi per integrare il cda di Telecom, nel caso si deliberasse la revoca di quello attuale. Quanto all'assemblea, Telecom ha fatto sapere che si svolgerà in convocazione unica precisando, inoltre, quali saranno i passi per le nomine in cda nei due casi che si possono proporre: la revoca di quello in carica o la sua conferma. In caso di revoca si dovrà innanzitutto stabilire il numero dei componenti del nuovo consiglio, che deve essere tra i 7 e i 15. Si procederà, quindi, alla nomina dei membri in base alle liste presentate da Assogestioni e da Telco, composte però rispettivamente da soli sette e due nomi.
Potrebbe quindi verificarsi il caso che i consiglieri nominati siano numericamente inferiori al numero di componenti del cda indicati in precedenza. In tal caso saranno i partecipanti all'assemblea a formulare proposte per l'integrazione del consiglio, indicando i nomi o gli elenchi. Per questo Findim ha già presentato la sua lista che vede, tra gli altri, anche Vito Gamberale, ex amministratore delegato di Tim e ora presidente di F2i, ossia il fondo di investimento che possiede la rete in fibra ottica milanese, Metroweb.
Se invece la proposta di revoca non dovesse venire approvata, l'assemblea procederà alla nomina di due amministratori, in sostituzione di Elio Catania e Franco Bernabè. Dopo la rinuncia di Provasoli, che era stato cooptato in cda al posto di Catania, e che poteva anche essere nominato presidente, resta per ora in piedi solo l'autocandidatura del commercialista Massimo Consoli. Sarà il cda di Telco di domani a indicare altri candidati. Non verranno invece sostituiti i due consiglieri dimessisi il 13 dicembre, Cesar Alierta e Julio Linares, perché questo punto non figura nell'ordine del giorno stilato al momento della convocazione dell'assemblea. Ieri Telecomm, che è al centro ormai di una contesa anche polica, è scesa in Borsa dell'1,36%.

Mentre, a Roma, in commissione Bilancio si è lavorato per cercare di trovare un punto di incontro con i relatori dell'emendamento (tra cui Massimo Mucchetti) della legge sull'Opa, nata proprio nell'ambito della vicenda Telecom, per introdurne l'obbligo non solo per acquisti oltre il 30% del capitale, ma anche al superamento di una soglia di fatto.

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