Tensioni in Ansaldo Sts Elliott torna in pressing sui giapponesi di Hitachi

I fondi Usa hanno chiesto al collegio sindacale una serie di verifiche sul governo societario

Sofia Fraschini

Nuova tensione tra gli azionisti di Ansaldo Sts. Dopo la guerra sul prezzo d'Opa andata in scena la scorsa primavera, e l'affondo sulle delibere che hanno determinato le nomine in cda, i fondi di minoranza Elliott tornano per l'ennesima volta in pressing sui padroni di casa, i giapponesi di Hitachi, chiedendo precise verifiche in tema di governance.

In particolare, Elliott International, The Liverpool Limited Partnership ed Elliott Associates (30,4% del capitale) hanno inviato lo scorso 23 novembre al collegio sindacale una denuncia (ex articolo 2408 codice civile) su quattro aspetti: la verifica dell'indipendenza del vice presidente Alberto de Benedictis; la costituzione del Bid Committee; l'interruzione del rapporto di lavoro con il cfo Roberto Carassai e le dimissioni della società di revisione. Sul primo aspetto, lo scorso ottobre, il già consigliere Alberto de Benedictis ha sostituito Katherine Jane Mingay dimessasi dalla vicepresidenza (ma non dal cda). Elliott chiede una verifica dei criteri di indipendenza nonostante la certificazione fornita dalla società.

Quanto al Bid Committee, si tratta di un ristretto comitato a tre che decide sulla partecipazione alle gare da 150 a 350 milioni. Comitato nato per velocizzare le operazioni d'offerta, ma per Elliott poco rappresentativo delle minoranze, nonostante sia obbligato a riportare al comitato parti correlate nel caso di gare in cui vi è la congiunta partecipazione di Hitachi (primo azionista della stessa Ansaldo). Elliott chiede poi maggiori informazioni sulle dimissioni del cfo e della società di revisione Kpmg, nonostante abbia reso noto che l'uscita di scena è legata a un potenziale conflitto con Hitachi per una consulenza con una delle sue controllate.

A gennaio si terrà comunque l'assemblea per la nomina del nuovo revisore che dovrà certificare i documenti relativi al bilancio 2016. In parallelo all'affondo di Elliott, ieri l'azienda italiana che opera nel settore ferroviario ha reso noto che, all'udienza del 22 novembre presso il Tribunale di Genova, nell'ambito della causa promossa dagli stessi Fondi per l'impugnazione delle delibere di nomina del consiglio di amministrazione e del presidente, le parti hanno precisato le conclusioni. La decisione nel merito è quindi attesa per gli inizi dell'anno prossimo.

I Fondi Elliott non hanno, invece, presentato reclamo nei confronti dell'ordinanza del 9 novembre 2016, con la quale il Tribunale di Genova ha respinto il ricorso cautelare per ottenere la sospensione con urgenza delle stesse delibere impugnate.

Ieri in Piazza Affari il titolo Ansaldo Sts ha chiuso la seduta in rialzo dell'1,34% a 10,54 euro. Da inizio anno il titolo ha guadagnato il 5% e viaggia sopra il prezzo d'Opa (9,68 euro).

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