Tim, Vivendi vuole Bernabè e Galateri

Guerra totale a Elliott per la «rivincita» sulla governance

Tim,  Vivendi vuole Bernabè e Galateri

Vivendi, come annunciato a inizio settimana, ha scritto al cda di Telecom per chiedere la convocazione dell'assemblea dei soci per nominare i revisori dei conti e revocare cinque dei dieci consiglieri in quota Elliott, da sostituire con cinque indipendenti scelti dalla società francese. Per Vivendi i consiglieri da sostituire sono rei «di aver mostrato mancanza di indipendenza e del rispetto delle norme di governance, con conseguenze negative per Telecom».

Così dietro alla lavagna sono finiti il presidente Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Dante Roscini e Paola Giannotti De Ponti. Ma non l'ad Luigi Gubitosi che potrebbe restare alla guida della società anche in caso di governance francese pur non essendo stato votato dai suoi consiglieri al momento della sua nomina soltanto un mese fa. Per sostituire i cinque, Vivendi propone i nomi di Flavia Mazzarella, Gabriele Galateri, Rob van der Valk e Francesco Vatalaro. Oltre a quello di Franco Bernabè che di Telecom è stato ad per ben due volte.

Bernabè, che pare il profilo del potenziale presidente, potrebbe essere una pedina importante sul fronte della rete dato che Vivendi, a differenza di Elliott, non vuole lo scorporo totale. Inoltre, proprio alla luce delle recentissime dichiarazioni dell'ad di Enel Francesco Starace potrebbe passare tra i due manager una inedita alleanza, per idee comuni, sul futuro della rete in fibra. L'ex ad di Tim sarebbe propenso a un accordo di collaborazione tra Open Fiber e Telecom senza bisogno di creare una rete unica. Tra le due società, sono già in corso trattative per sfruttare le sinergie evitando di costruire un doppione di infrastruttura. nella lista anche un ex presidente, Galateri, oggi al vertice di Generali.

Quanto ai tempi per la convocazione dell'assemblea si prospettano non brevi. Secondo Telecom nello scorso cda del 6 dicembre i consiglieri erano d'accordo nel proporre la convocazione dell'assemblea nel cda già convocato per il 17 gennaio prossimo. Se i tempi fossero questi l'assemblea, che potrebbe vedere Vivendi riprendere la governance di Telecom, sarebbe convocata entro 30 giorni, per il 17 febbraio. Ma non è da escludere che la società punti ad arrivare all'assemblea di bilancio di aprile.

Ai consiglieri di Tim Vivendi ha fatto avere una relazione dove traccia le malefatte di Elliott. Per i francesi la sfiducia all'ad Amos Genish «è stata assunta senza alcun fondamento legale in violazione di ogni prassi di governance».

E il « golpe» contro Genish «è stato portato avanti dal presidente Conti». Irregolare, per i francesi, anche la nomina dell'ad Gubitosi. Inoltre Elliott «si è servita di strumenti finanziari per proteggere gran parte del proprio investimento in Tim dalla diminuzione del prezzo di Borsa».

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