Uber si prepara a raccogliere fondi con la sua attesissima quotazione a Wall Street, ma intanto trova generosi donatori pronti a puntare sulla società californiana per lo sviluppo della guida autonoma. A iniettare complessivamente 1 miliardo di dollari nella divisione di Uber per lo sviluppo della guida senza pilota, la Advanced technologies group (Atg), saranno il colosso automobilistico giapponese Toyota e Softbank. In particolare, quest'ultima metterà sul piatto 333 milioni di dollari attraverso il fondo Vision Fund, mentre la casa nipponica investirà 667 milioni in collaborazione con la società di componentistica auto Denso, a sua volta giapponese. Toyota ha già investito in Atg 500 milioni l'anno scorso.
L'investimento assegna ad Advanced technologies group una valutazione di 7,25 miliardi. Atg sarà una nuova entità societaria, con un proprio consiglio di amministrazione. L'amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi, ha dichiarato che le auto senza conducente «trasformeranno il trasporto come lo conosciamo oggi, rendendo le nostre strade più sicure e le nostre città più vivibili». Il piano di Khosrowshahi è quello di trasformare gradualmente Uber in una sorta di «Amazon dei trasporti» andando verso un futuro in cui la gente non possiederà i mezzi, ma li condividerà. L'obiettivo delle due società è quello di mettere in strada entro la seconda metà del 2020 il primo veicolo autonomo usando il servizio e-Palette costruito dalla Toyota, che riguarda un veicolo a batteria senza conducente.
La scorsa settimana, Uber, fondata da Travis Kalanich (nella foto), ha presentato alcuni documenti ufficiali per la sua Ipo a Wall Street. Nel documento depositato presso la Sec, la Consob statunitense, il gruppo con sede a San Francisco ha dichiarato di operare in sei continenti con circa 14 milioni di viaggi al giorno e di aver totalizzato oltre 10 miliardi di corse da quando è stato costituito nel 2010.
Il Wall Street Journal ha scritto all'inizio di questo mese che Uber starebbe cercando di raccogliere 10 miliardi in quella che sarebbe la più importante offerta di azioni dell'anno. Nonostante che il fatturato del gruppo sia cresciuto del 42% lo scorso anno a 11,2 miliardi, i bilanci sono ancora in perdita.
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