
La decisione finale di Unicredit riguardo all'offerta su Banco Bpm è prevista per oggi, quando si riunirà il consiglio d'amministrazione per esaminare i conti trimestrali della banca. L'attesa è tanta, anche perché l'offerta pubblica di scambio terminerà naturalmente entro domani e le adesioni sono a un livello da prefisso telefonico (allo 0,48%). Nel frattempo, nella giornata di ieri si è rincorsa l'indiscrezione della convocazione di un consiglio d'amministrazione preparatorio in vista di quello ufficiale del giorno seguente. La banca, interpellata da Il Giornale, ha smentito la convocazione formale di un board. Tuttavia, secondo alcune fonti l'amministratore delegato Andrea Orcel (in foto) e diversi consiglieri dovrebbero essersi incontrati per scambiare pareri in vista dell'appuntamento di oggi, che sarà quello di ratifica della decisione.
Secondo quanto raccolto, tutti gli scenari al momento rimangono aperti, ma quello ben più probabile degli altri è che il cda decida per lasciare andare su un binario morto questa Ops, di fatto rinunciandoci, per poi valutare di ripresentarla a stretto giro in un secondo momento, magari sfruttando un eventuale ribasso del titolo di Bpm e con modalità diverse rispetto all'offerta presentata ormai otto mesi fa. Restano sul tavolo anche ipotesi alternative: ovvero, un rilancio con proroga dei termini (più difficile); oppure una ritirata completa per rivolgersi verso altri obiettivi.
Ognuna di queste ipotesi ha un margine di rischio. Ripresentando successivamente l'offerta con una nuova formula, Unicredit dovrebbe ricominciare da zero l'iter autorizzativo, ma avrebbe il vantaggio di guadagnare il tempo necessario affinché si riesca a fare definitiva chiarezza riguardo al decreto Golden Power del governo che la sentenza del Tar ha smussato in alcuni punti. Secondo alcune fonti, Piazza Gae Aulenti avrebbe bisogno di un paio di notizie, tra Tar e Commissione Ue, per avere una visione completamente chiara su quello che l'aspetterebbe nel caso l'acquisizione di Banco Bpm arrivasse a compimento. Il punto è che, lasciando e ripresentando un'offerta, il Credit Agricole avrebbe a disposizione il tempo necessario per salire oltre il 20% di Bpm e costruire una minoranza di blocco a qualsiasi ambizione di Orcel (a meno che le due banche non si mettano d'accordo).
Nel frattempo, cresce l'attesa per i conti di Unicredit,che saranno
svelati domani. Il consensus degli analisti prevede un utile nel secondo trimestre sopra i 2,5 miliardi dopo i 2,8 del primo trimestre. Mentre sull'anno l'indicazione è di 9,7 miliardi, sopra i 9,3 miliardi previsti dal gruppo.