Economia

Unicredit, la scelta di Sofia per le nuove filiali

nostro inviato a Sofia

«Se il piano funziona, presto si svilupperà anche in Italia». Il capo della divisione Retail Centro-est Europa di Unicredit, Mauro Maschio, ha le idee chiare: le filiali del gruppo devono prepararsi a una rivoluzione.
Il progetto-pilota Branch of the future (filiale del futuro) parte dalla capitale della Bulgaria, Sofia, dove un'agenzia è stata ridisegnata secondo nuovi concetti e fra tre mesi ne sarà aperta un'altra.
A capovolgersi è il rapporto fra istituto e cliente. Lo spazio è delimitato da vetrate trasparenti, l'ingresso è libero e c'è un servizio di accoglienza. Con il supporto di un assistente, di un touch screen e di bancomat «evoluti», l'avventore può decidere quale sia il percorso preferibile: ricevere consulenza, ottenere informazioni o semplicemente conoscere Unicredit. L'investimento per le due filiali bulgare è poco significativo numericamente (circa un milione), ma fornisce un ordine di grandezza per l'eventuale applicazione alle 4.400 filiali italiane. I costi di ristrutturazione possono essere fino al 50% più elevati di quelli tradizionali (anche se su grandi numeri si possono facilmente creare economie di scala), ma - sottolinea Maschio - «le nuove filiali vanno a breakeven in un anno e mezzo perché catturano la clientela». L'agenzia che sarà aperta nella nuova sede alla Unicredit Tower sarà caratterizzata dalla nuova filosofia. Se tutto funziona, le 220 filiali bulgare si adegueranno presto, mentre in Italia il processo è in fase di definizione e tra 2013 e 2014 si vedranno i primi frutti del progetto «Gold» voluto dall'ad Federico Ghizzoni.
La scelta di Sofia non è casuale. Le differenze culturali ed economiche con l'Italia non sono molto marcate e, soprattutto, il Paese fa parte dell'area più dinamica del gruppo Unicredit. Bulbank, la controllata locale, ha chiuso il 2012 con un utile netto di 110 milioni e un Core Tier 1 del 17%. Anche la Russia con 426 milioni di profitti netti è uno dei mercati dell'Est dove si cercherà un'ulteriore espansione. «Come ha sottolineato il nostro direttore generale Gianni Franco Papa (responsabile di Unicredit per l'Est Europa; ndr) - ha spiegato il dg di Bulbank Andrea Casini - guarderemo a Polonia, Russia e Turchia». Il risultato russo (1,2% di market share) è stato raggiunto solo con il corporate, per cui è ipotizzabile un'espansione nel retail direttamente a Mosca o a San Pietroburgo o con una joint venture (come quella nel leasing con Renault-Nissan).

In Turchia, invece, il posizionamento con Yapi Kredi è già forte e si potrebbe pensare all'acquisizione di qualche portafoglio.

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