Carlo Cimbri restituisce il favore alle cooperative azioniste che la scorsa estate hanno rotto il salvadanaio per trovare il mezzo miliardo necessario per consentire a Unipol di comprare il gruppo Fonsai.
Dopo tre bilanci a secco, Bologna torna infatti a distribuire il dividendo: 15 centesimi alle azioni ordinarie e 17 alle privilegiate, per un totale di 113 milioni e più o meno la metà dell'assegno è per Finsoe.
La sola Unipol, cioè senza considerare la grande pulizia effettuata «in casa Ligresti», ottiene infatti 241 milioni di profitti, oltre il target del piano industriale concluso a dicembre. Il bilancio della «grande Unipol», questa volta incluso il gruppo Fonsai, segna invece 441 milioni di profitti, ma solo grazie a 1 miliardo di benefici contabili legati alla fusione che compensano il buco Premafin (889 milioni).
Sulla strada di Cimbri c'è ora la strettoia delle cessioni imposte dall'Antitrust in cambio dell'ok all'acquisizione Fonsai: il lavoro per costituire le scatole in cui stipare premi, agenzie e personale da mettere sul mercato sono «in fase avanzata». «Fra qualche settimana - ha proseguito il capo azienda di Unipol- sarà inviato l'information memorandum ai soggetti che hanno manifestato interesse a questa operazione». In gioco, a meno che non abbia successo il ricorso presso il Tar, ci sono 1,7 miliardi di premi. E a capotavola per aggiudicarsi il banchetto delle cessioni c'è la francese Axa, da oltre un anno interessata al portafoglio ex Fonsai. Molto più defilata appare invece la tedesca Allianz. Cimbri potrebbe tuttavia decidere di dividere il piatto «in più porzioni», così da accontentare due pretendenti: gli indizi portano in questo caso alla veronese Cattolica. Il processo dovrebbe concludersi dopo l'estate. Non c'è invece visibilità sui tempi necessari per ottenere l'assenso alla fusione da parte dell'Ivass, la nuova authority delle assicurazioni subentrata all'Isvap che ha visto indagato lo stesso presidente Giancarlo Giannini per concorso in falso in bilancio su Fonsai. Sempre ieri è stato comunque firmato l'accordo con i sindacati che lima a 2mila gli esuberi, 200 meno del previsto.
Cimbri ha comunque sottolineato come si sia chiuso un ciclo sia per Unipol sia per Fonsai. L'ex compagnia Ligresti ha perso altri 799 milioni nel 2012, dopo una stretta sulle riserve sinistri per 808 milioni. La Procura, che ha requisito documenti e pc, pensa che la vecchia gestione alterasse il software dei Danni per imbellettare il bilancio. Su Fonsai pesano poi 742 milioni di svalutazioni, tra azioni e bond (188 milioni), immobili (294 milioni), avviamenti di controllate (260 milioni), e i crediti vantati verso Imco e Sinergia, le scatole (ora fallite) dei Ligresti.
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